BMW stabilisce un contributo destinato a chi acquista un’auto ibrida plug-in o elettrica. La misura della casa tedesca è complementare all’Ecobonus statale (leggi articolo), che prevede contributi pubblici fino a 6mila euro per chi – tra il 1° marzo di quest’anno e il 31 dicembre 2021 – ha comprato una vettura nuova con emissioni inferiori a 70 grammi di CO2 al chilometro e con listino ufficiale inferiore a 50mila euro iva esclusa.
Quanto messo in campo da BMW è valido per i modelli del gruppo oggetto degli incentivi statali in tutti i casi in cui l’acquirente non abbia un veicolo da rottamare e quindi non acceda al massimo contributo previsto dall’Ecobonus. Più in particolare, il costruttore ha stabilito un “aiuto” di 1.000 euro per l’acquisto dei modelli con emissioni tra 21 e 70 g/km e di 2.000 Euro per quelli con emissioni inferiori a 20 g/km. Il tutto fino a esaurimento degli incentivi statali e in aggiunta agli stessi.
L’elenco dei modelli BMW, BMW i e Mini che potranno usufruire dell’Ecobonus
A usufruire dell’Ecobonus statale sono la BMW i3 (scopri di più), BMW i3s, BMW 225xe Active Tourer, BMW 330e, BMW 530e e la Mini Countryman Cooper S E ALL4. Tutte vetture emissioni zero che contribuiscono a fare dell’azienda di Monaco una delle più sostenibili.
Grande attenzione anche alla comunicazione: in occasione della campagna “Non seguire la corrente, usala”, volta a comunicare l’incentivo di 2.500 euro in caso di acquisto di una ibrida Mini Countryman Cooper S E ALL4, anche in assenza di rottamazione di un veicolo omologato Euro 1, 2, 3 e 4, Mini ha realizzato per la prima volta un materiale di comunicazione completamente riciclabile e sostenibile.
”Questo progetto è frutto di uno studio realizzato per lo sviluppo di un materiale informativo “unconventional”, che non solo fosse completo in termini di dettagli di prodotto, ma che fosse soprattutto eco-friendly, per confermare ancora una volta il carattere distintivo di Mini, alla continua ricerca di risposte alle complesse sfide del nostro tempo, con forte coscienza ed equilibrio tra innovazione e sostenibilità”, spiega la casa automobilistica in una nota.
“Il risultato di questa lunga ricerca di materiali e fornitori ci ha portato a trovare un particolare tipo di carta che, se piantato in terra e bagnato con costanza, permette la crescita di una vera e propria pianta”, conclude.
Del resto il BMW Group ha da tempo iniziato a percorere il cammino della ecosistenibilità: nel 2013 è stato tra i pionieri della mobilità elettrica con il lancio della prima vettura a trazione completamente elettrica del gruppo, la BMW i3, e gioca un ruolo di leadership a livello globale della mobilità elettrificata, con oltre 140.000 vetture consegnate nel 2018 e una quota di mercato del 9% a livello globale.
E in Italia? I modelli emissioni zero a marchio BMW i, BMW e Mini immatricolati nel 2018 sono stati 2.359, pari a quasi il doppio dell’anno precedente, con una quota del 25% del mercato italiano delle auto elettriche. Settore che vede una importante novità per il 2019 visto che entro fine anno verrà infatti presentata la prima Mini completamente elettrica, basata sulla Mini 3 porte, con un design ‘iconico’ che porterà il patrimonio di un’auto cittadina ed il tradizionale go-kart feeling del marchio Mini nell’era della mobilità innovativa.
Guarda lo Speech di Sergio Solero, presidente e AD di BMW Italia al Salone di Ginevra, a questo link.
A questo link le Mini re-interpretate in mostra al Salone di Ginevra in questi giorni.