Mentre in Europa si attende la nuova politica 2024, che potrebbe ritardare lo stop all’auto termica negli anni Trenta, gli europei vedono ancora proprio le auto termiche come prima scelta, per un cambio auto.
Secondo uno studio aggiornato di Deloitte, su dati da 26 nazioni (2024 Global Automotive Consumer Study) la preferenza degli italiani e non solo è per auto a cilindri, con carburante benzina e diesel. Addirittura le termiche salgono nei gradimenti, ultimamente.
Successo auto termica in Europa
La media è 43% di preferenze, in Europa e persino in Germania, le preferenze per le Ice aumentano: fino al 49%, a detta del sondaggio, complice il crollo di domanda auto elettriche dopo lo stop agli incentivi. Restando in Italia, dove gli incentivi invece sono pronti al corposo rinnovo, l’auto elettrica sarebbe scelta dal 9% degli intervistati, non poco, pensando a un tempo, ma sempre meno che altrove.
Nuovi marchi auto
Lo studio evidenzia anche come il 70% degli europei cambierebbero marca di auto, per questione di costi oltre che di effetto novità. Ben oltre la metà non da priorità a case auto nazionali, europee. Per dare un paragone, in Giappone la percentuale è della metà, 35%.
Spesa per un’auto termica (e non solo) in Europa
La maggioranza dei consumatori stima un costo sotto i 50mila euro per la nuova auto. Il 20% pagherebbe fino a 15mila euro per una nuova Bev, il 45% fino a 30mila euro.
Perché si compra oggi una Bev
La maggior parte degli automobilisti europei oggi, secondo lo studio Deloitte 2024, comprerebbe un’auto elettrica per inquinare meno, oltre che per risparmiare sul carburante, contano molto anche gli incentivi.
Perché l’auto elettrica non attrae
Gli elementi che lasciano dubbi sulle preferenze per un’auto elettrica, ovviamente, sono in primis l’autonomia, seguita dal tempo di ricarica (40%) e dai costi di una sostituzione della batteria. L’ultimo dato a favore dei noleggi auto, invece che dell’acquisto, se elettriche. Mentre per i costi complessivi, del modello nuovo a benzina o a batteria, la parità di prezzo a listino sarebbe ormai questione di breve, dato lo sviluppo industriale, addirittura per qualcuno in Cina già concreto.
Giovani e mobilità alternativa
Gli under35 sono risultati meno interessati all’acquisto di un’auto: in Italia circa un terzo di loro (poco più della media europea, di uno su quattro) accetterebbe di averla in abbonamento. Circa il tema Mobility as a Service, la metà degli italiani è favorevole ai mezzi pubblici, al car sharing e solo poi a taxi, bici e scooter elettrici condivisi.