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Il linguaggio della bellezza (automobilistica e non solo) di Mazda: Jo Stenuit

Intervista a Jo Stenuit, European Design Director Mazda, per riflettere sul legame tra l’Arte e la filosofia Crafted in Japan

Jo Stenuit, European Design Director di Mazda, è in Italia, precisamente a Venezia, in occasione di Homo Faber 2024 per riflettere sul legame tra l’Arte e la filosofia “Crafted in Japan” di Mazda.

Laureato al Royal College of Art di Londra, ha trascorso oltre vent’anni a creare per Mazda un linguaggio di design globale (lavorando sia in Europa che presso la sede centrale di Mazda a Hiroshima, in Giappone) che oggi è noto come filosofia di design “KODO – Soul of Motion”. E a celebrazione veneziana dell’artigianato contemporaneo, Homo Faber 2024, ha avuto per lui un effetto profondamente positivo.

“Non credo esista un altro evento simile. È come l’Omotenashi nella cultura giapponese, dove ci si sente completamente i benvenuti. Sembra essere l’unico evento al mondo di questa portata che celebra l’artigianato, e il modo in cui lo hanno fatto è semplicemente sbalorditivo. Ogni stanza che ho visitato era semplicemente da… wow”.

Giunto alla sua terza edizione, il progetto di punta della Michelangelo Foundation è una celebrazione globale dell’artigianato, della manualità e della creatività. Allestita presso la Fondazione Giorgio Cini sull’isola veneziana di San Giorgio Maggiore, la mostra immersiva di quest’anno è stata una celebrazione del Viaggio della Vita, composta da dieci spazi, ognuno dei quali dedicato a una fase della vita umana, dalla Nascita all’Aldilà.

Luogo adatto per Mazda, che ha espresso le proprie filosofie di design e di artigianalità giapponese attraverso laboratori di realizzazione di mappamondi e di rilegatura. A questi si sono aggiunti una serie di manufatti accuratamente selezionati per mostrare le abilità artigianali evidenti in ogni veicolo Mazda, e realizzati da artigiani che hanno partecipato alla serie online #MazdaDiscovers.

L’unica cosa che mancava nell’esposizione Mazda era una vera Mazda“Anche il nostro logo era molto discreto”, sorride Jo. “L’obiettivo era concentrarci sul marchio e sull’artigianalità, senza focalizzarci sulle auto. Inoltre, tutto ciò che abbiamo visto era un pezzo unico, mentre un’auto è prodotta in serie; quindi, una scultura rappresentava Mazda al meglio”. In questo modo, Mazda è riuscita a comunicare in modo autentico i suoi valori “Crafted in Japan”, sottolineando il legame tra arte, artigianalità e i propri metodi di produzione.

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Intervista

A seguire l’intervista proposta direttamente da Mazda Stories, a Stenuit.

Mazda era il solo marchio automobilistico presente all’evento. Il pubblico ha capito subito il legame tra auto e arte? Negli ultimi quindici anni abbiamo raccontato una storia di artigianalità attraverso il linguaggio del design KODO, eppure la gente non conosce ancora veramente il processo di progettazione delle nostre auto. Sono sorpresi di scoprire che, nell’era digitale, usiamo ancora modelli in argilla e ci affidiamo a strumenti fisici e alla passione dei nostri modellisti. “Nell’era digitale, usiamo ancora modelli in argilla e ci affidiamo a strumenti fisici e alla passione dei nostri modellisti”

Eppure Mazda è sempre innovativa… 
Esattamente. Nel mondo dell’auto, ormai tutti ci conoscono e sanno che realizziamo vetture splendide. È un grandissimo risultato. Siamo riusciti a creare un linguaggio di design apprezzato in tutto il mondo. È un linguaggio di bellezza, che tutti capiscono. È una cosa molto umana. Così realizziamo oggetti belli che sono comprensibili a livello mondiale. Una cosa che sembra facile, ma non lo è.

Come designer, senti che c’è un legame naturale tra te e gli artigiani di Homo Faber?
Naturalmente. Parlare con gli artigiani qui è molto facile, anche se fanno qualcosa di completamente diverso da me. Il nostro modo di lavorare è simile. C’è un legame immediato. In un certo senso comprendiamo la occasionale difficoltà e il tempo che serve per realizzare oggetti belli. Come loro, anche noi di Mazda crediamo nell’importanza di padroneggiare il nostro mestiere nel corso della vita, un principio fondamentale della cultura giapponese che ispira profondamente il nostro lavoro.

I workshop Mazda sembrano aver avuto particolare successo.
Ne sono orgoglioso. Avevamo già fatto in passato dei laboratori, e hanno sempre funzionato bene. Tutti si entusiasmano molto e naturalmente è fantastico per la gente capire un po’ di più le nostre auto, e l’esperienza nel suo complesso migliora sempre se chi la vive ne ricava di più. Sono sicuro che i partecipanti siano tornati a casa pensando: “Wow, sono state una mostra e un’esperienza straordinarie”.

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FIORI DI CARTA, LO SPAZIO “AMORE”

Ho scelto questo per il modo in cui trasformano la carta – un semplice oggetto bidimensionale – in un bellissimo fiore tridimensionale attraverso la modellazione, la piegatura e il gioco di luci e ombre. Dà valore a un materiale semplice. Fa riferimento alle carrozzerie delle Mazda, dove giochiamo con la luce sul materiale semplice delle loro superfici per offrire emozione, ma anche all’attenzione che prestiamo nella scelta dei materiali per gli interni, che sono spesso delicati, lievemente vulnerabili e inaspettati. Questa sensibilità per i materiali è profondamente radicata nel nostro approccio “Crafted in Japan”, in cui ogni scelta che facciamo – che si tratti di tessuto, legno o metallo – riflette una riverenza verso le qualità e le potenzialità insite nel materiale.

È un modo eccellente per scoprire le complessità dell’artigianato.
JS: Soprattutto con il laboratorio di costruzione di mappamondi. Ho grande stima del globemaker Leonardo Frigo, perché non ha una sola abilità, ma molteplici. Realizza la carta, incide il rame, fa lui tutte le ricerche e costruisce la struttura in legno del globo. E poi le persone possono sporcarsi le mani nel comprendere questo processo, scoprire gli strumenti e i materiali che vengono utilizzati e rendersi conto della difficoltà di fare cose che all’esterno sembrano piuttosto semplici

Pensi che Homo Faber abbia una responsabilità creativa più ampia della semplice educazione di chi lo frequenta?
È un evento mondiale, ed è chiaro che essi stiano pensando alla prossima generazione, il che è incredibilmente importante. È vero che le persone sono ispirate dagli oggetti e dall’esperienza, ma come possiamo fare in modo che la prossima generazione sia entusiasta dell’artigianato e creda che abbia un valore in un mondo così tecnico e che distrae molto l’attenzione? È questo che stiamo celebrando a livello mondiale.

LA CIOTOLA DI VETRO, LO SPAZIO “CELEBRAZIONE”

Sono stato immediatamente attratto dal suo colore. È di un giallo brillante e, la prima volta che l’ho vista, il sole che entrava dalla finestra direttamente sulla ciotola l’ha resa viva, proprio come il sole sula tinta Soul Red Crystal di Mazda. Sembrava così semplice e pura, ma aveva tanti aspetti diversi. La vedi da lontano e pensi di averla capita, ma quando ti avvicini diventa più profonda, soprattutto con la luce: è stato davvero sorprendente. È lo stesso potere del colore e dei riflessi che apprezziamo in Mazda.

Personalmente cosa hai imparato da Homo Faber?
JS: C’è ancora entusiasmo verso l’artigianato, e il modo in cui lo si presenta e lo si spiega è molto importante. È l’approccio Omotenashi, che si concentra sul modo in cui si invitano e si fanno sentire benvenute le persone. Come narratore per Mazda, ho imparato molto. E sono ancora più convinto che quello che facciamo in Mazda sia giusto.
“In ogni fase vogliamo che le persone si sentano bene, che si sentano collegate alla vettura”

Quindi, quando dici Mazda, cosa vuoi che la gente pensi?
Che facciamo auto belle e coinvolgenti, che la gente vuole davvero guidare. Si torna al fattore “wow” di cui parlavamo. Per alcune auto, ne vedi l’esterno e dici “wow”, poi apri la portiera e rimani deluso… e guidi deluso. Mentre noi vogliamo che in ogni momento le persone si sentano bene, che si sentano connesse all’auto e che questa diventi parte della loro vita. Ecco perché continuiamo a rispettare i nostri valori “Crafted in Japan”: si tratta di creare un legame duraturo e significativo.

Infine, cosa pensi che il mondo del design possa imparare da Mazda?
JS: Oh, tutto! Non andate a destra e a sinistra solo per compiacere qualcuno. Abbiate fiducia in ciò che fate. E fatelo bene, con amore e con passione. Continuate a crederci.

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