Un 2016 da applausi per la vendite di auto nuove in Italia, chiuso con una crescita del 15,8% rispetto all’anno precedente a quota 1.824.968 di nuove immatricolazioni. Lo scatto a dicembre non è stato bruciante come ci si attendeva visto lo stop al maxi ammortamento a fine anno, con un più 13,06% per 124.438 nuovi autoveicoli, mettendo a segno il trentunesimo mese consecutivo crescita.
Ma il record di auto nuove del 2007 è lontano
Malgrado questa cavalcata “trionfale” è ancora lontana la quota di 2.493.106 veicoli registrati nell’ormai lontano 2017, cifra difficilmente raggiungibile nuovamente, visto che la potenzialità del Paese secondo gli esperti si attesta intorno agli 1,9 milioni di auto all’anno, visto anche le nuove modalità di consumo.
E le auto nuove nel 2017?
Voci discordanti sul 2017; gli analisti di Anfia, Unrae e Promotor stimano una crescita che si attesta tra il 3 ed il 5%, minore rispetto all’anno appena concluso ma comunque a segno più, anche se Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, l’associazione che raccoglie le concessionarie italiane, mette in conto anche una “possibile contrazione”. Con i primi mesi dell’anno a scontare la mancanza del maxi-ammortamento.
Il gruppo Fca sugli scudi
Tutti i marchi del gruppo Fca, ovvero Alfa Romeo, Jeep, Fiat e Lancia, hanno fatto meglio del mercato, con 528.189 auto vendute ha chiuso l’anno con un 18,39% in più sul 2015. Nel mese di dicembre le immatricolazioni di vetture Fca sono state 36.894, con un incremento del 14,1% sullo stesso mese del 2015, con un market share passato dal 29,38 al 29,65%.
Un toccasana per l’economia
Il settore automotive ha portato un contributo determinante ai consumi interni, più forte che in altri settori, con un fatturato di 36,9 miliardi di euro e un incasso di Iva per lo Stato di 6,6 miliardi di euro, come ha anche ricordato Massimo Nordio, presidente Unrae, l’Associazione delle Case automobilitiche estere, che ha sottolineato come “restano da affrontare nel nuovo anno la mancanza di un piano strutturato e coordinato per migliorare la qualità dell’aria, soprattutto nelle grandi città, e il lento procedere del rinnovamento del parco anziano, rendendo indifferibile la realizzazione di quella cabina di regia della mobilità di cui tutti avvertono il bisogno”.