In una recente analisi sul settore automobilistico, McKinsey traccia 4 trend che cambieranno l’auto del futuro. Che sono l‘auto elettrica, a guida autonoma, l’auto sempre connessa e nuovi modelli di mobilità condivisa. Dimenticate le vecchie forme delle auto, e pensate a un grande smartphone, visto le tante connessioni, e il termine è il più appropriato, con il mondo tecnologico.
E’ tempo di rivoluzione per l’auto del futuro
Una rivoluzione, e non una mera evoluzione, è in atto, più “di quanto è avvenuto nel mondo della telefonia da quando il primo cellulare ha avuto accesso alla rete Internet” come scrivono gli analisti di McKinsey parlando della nascita di un nuovo ecosistema della mobilità generato dall’incontro tra industria automobilistica e l’industria tecnologica.
L’auto sempre connessa
L’auto sarà uno degli elementi che costituiscono la mobilità quotidiana del singolo ma che deve essere sempre connessa agli altri elementi: mezzi pubblici urbani, extraurbani, parcheggi, ecc. “Le auto stanno evolvendo nella direzione di diventare dei device su quattro ruote”, scrive McKinsey, come si può vedere sotto nell’infografica:
Quattro i trend tecnologici del futuro
Conversione all’elettrico
Guida autonoma
Mobilità alternativa
Connettività
I 4 limiti di questa rivoluzione
- la scarsa flessibilità finanziaria , dovuta al fatto – scrive McKinsey –che l’industria ha bassi margini operativi, un basso ritorno sugli investimenti (Roi) e una bassa capitalizzazione. Tre leve che invece rappresentano la forza dei big tecnologici;
- la richiesta di grandi investimenti riassorbibili solo a lunghissimo termine (impianti, macchinari) e grande impiego di manodopera, mentre l’automotive del futuro, dalla forte impronta tecnologica, richiede il massimo della flessibilità e il minimo di vincoli strutturali.
- gli strettissimi vincoli legislativi (sicurezza, inquinamento, ecc.), con supply chains molto lunghe e complesse, e, ma ora non più, con una bassa propensione all’innovazione. In media una casa presenta un prodotto completamente reingegnerizzato ogni 7 anni, apporta miglioramenti significativi a un prodotto esistente ogni 3 anni, e ha un tempo di “go to market”, trascorso dal prototipo allo sbarco sul mercato, di 5 anni. Ben diversi i tempi dell’industria tecnologica: reingegnerizzazione completa di un prodotto ogni 3 anni, upgrade migliorativo ogni 2 mesi, mentre il go to market richiede 2 anni;
- la percezione del cliente : “Mentre l’automotive ha dalla sua il concetto di affidabilità e fiducia, gli manca assolutamente il coolness factor“, anche su questo punto davanti a una Ferrari, a una Lamborghini ma anche davanti a una Tesla o a una 500 Riva, non è totalmente vero.
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