Dopo il successo della prima edizione, torna l’appuntamento con GreenFleet, evento dedicato alla mobilità aziendale ecocompatibile in programma a Milano presso ilCentro Congressi della Fondazione Cariplol’8 ottobre. Rispetto all’edizione 2008 abbiamo ulteriormente arricchito il programma dei contenuti, anche per meglio rispondere alle domande che stanno sorgendo tra fleet manager, direttori acquisti e responsabili del personale, visti i continui mutamenti degli scenari di mercato a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi. Esplicito il titolo: “Il saving è verde”. In epoca di crisi economica, la scelta di puntare su una flotta a minore impatto ambientale deve necessariamente mettere al primo posto il raggiungimento di obiettivi di vantaggio in termini di riduzione dei costi, sia di acquisizione, sia di gestione, sia in materia fiscale. L’abbinamento tra ecologia e risparmio sono due tematiche non sempre coniugabili: durante l’evento cercheremo di evidenziare le possibilità che si offriranno nei prossimi anni.
L’analisi dei numeri in Italia e in Europa aprirà i lavori della mattinata. L’intervento iniziale è affidato a Salvatore Saladino, direttore commerciale di Dataforce, società specializzata in fleet intelligence, che illustrerà l’attuale situazione delle scelte ecologiche verso le quali si orientano le aziende italiane ed europee. Ma poiché, oltre alla tipologie delle scelte, in un momento di crisi economica, i costi di acquisizione e gestione vanno monitorati e tenuti sotto controllo con costanza, l’intervento seguente, di Giovanni Pioli, general manager di Jato (la più importante società mondiale di analisi di mercato automotive), spiegherà una nuova metodologia di calcolo del Tco (total cost of ownership), che costituirà una guida concreta
alla scelta dei modelli a minore impatto ambientale.
Delineata la situazione attuale e dopo avere fornito degli strumenti concreti nell’analisi dei costi, il convegno proseguirà con l’intervento di un docente del Politecnico di Milano, il professor Sergio Matteo Savaresi, ordinario del dipartimento di Elettronica e Informazione che parlerà di quali cambiamenti di mentalità sono necessari all’interno delle aziende e quali metodologie di utilizzo occorre prevedere in uno scenario di flotte costituite prevalentemente da veicoli ibridi o totalmente elettrici, un tema molto sentito in questo periodo perché siamo alla vigilia dell’entrata sul mercato di una nuova generazione di vetture con questo tipo di alimentazione.
La scelta dell’alimentazione da parte delle flotte aziendali oggi è concentrata sul gasolio, con qualche digressione (minima) verso i carburanti gassosi. L’arrivo in massa di vetture con propulsione elettrica implica una revisione totale delle car policy delle aziende.
Per questo motivo può essere utile un confronto con le strategie che alcune aziende antesignane hanno già implementato. Questo è l’argomento su cui sarà incentrato l’intervento del nostro collaboratore Mauro Serena, che analizzerà gli aspetti strategici che le aziende devono prevedere: come si realizza una green policy veramente efficace. L’intervento di Serena sarà completato da alcuni case history concreti.
Prima del business lunch, previsto attorno alle ore 13, un breve intervento di un personaggio molto noto agli appassionati di automobilismo sportivo e anchorman televisivo: Andrea De Adamich, che spiegherà quali significativi saving possono ottenere le aziende con una guida virtuosa, sicura e responsabile.
La seconda parte del convegno si aprirà con un dibattito a cui parteciperanno i fornitori di servizi per le flotte, dai noleggiatori ai costruttori, dai produttori di pneumatici ai distributori di carburanti, fino ai vertici delle associazioni di categoria. Interverranno alla tavola rotonda, il Direttore generale di Assilea (l’associazione che raccoglie le società di leasing) Fabrizio Marafini e il direttore di Aniasa (l’associazione dei noleggiatori) Pietro Teofilatto, Aniello Colicino (direttore vendite flotte di Renault), Dante Natali (presidente di Federmetano), Claudio Scandolo (Car fleet manager di Michelin), Janusz Gawronski (presidente di TKT, società di administrative fleet management)e Giovanni Orlandini della società di noleggio a lungo termine Car Server. L’intervento dei fornitori permetterà al pubblico in sala di misurarsi con il tema dell’auto verde secondo l’ottica della controparte. Al termine del dibattito, è previsto un momento di interazione con il pubblico.
Tre interventi concludono il programma del la giornata: il primo, del professore dell’Università Cattolica di Milano Alessandro Finicelli parlerà di web e social network e flotte verdi; il secondo, a cura del docente della Scuola superiore di economia e finanze di Roma Giampaolo Giuliani illustrerà le ultime
ovità fiscali, anche alla luce del provvedimento “Tremonti Ter” e le prospettive per il 2010, che alcune voci di corridoio annunciano come più favorevoli per il comparto dell’auto aziendale. L’ultimo intervento è del direttore di MissionFleet e avrà per tema i valori residui dell’usato, un settore che in questo periodo è sottoposto a forte tensioni. Partendo dalle analisi della Sanguinetti Editore, società specializzata nell’effettuare indagini sul mercato dell’usato e che pubblica le quotazioni Eurotax, si tenterà di delineare quali scenari dobbiamo attenderci nei prossimi anni dal mercato dell’usato e quali conseguenze l’accentuata svalutazione dei valori residui porterà nei canoni di noleggio e, più in generale, sulle scelte di tipologia di acquisizione da parte delle aziende.
Ma qual è la situazione del mercato dell’auto aziendale? Come si sta muovendo il comparto del noleggio a lungo termine? Quali strategie hanno sviluppato i clienti e quali sono le novità tecnologiche che si profilano
all’orizzonte? Ecco qual è il contesto del 2009, un vero e proprio punto di partenza per gli interventi che si susseguiranno a GreenFleet.
Un anno da dimenticare. Ma il prossimo?
Il 2009 è l’anno orribile del comparto Automotive. I costruttori versano in pessime acque, alcuni sono falliti, altri hanno cambiato proprietà, molti ottengono risultati ai minimi storici. Le vendite ristagnano e la sovracapacità di automobili giacciono invendute nei piazzali antistanti alle fabbriche. I produttori di componenti (ricordiamo che i costruttori di automobili, più che produttori, sono in realtà degli assemblatori di parti prodotte all’esterno, per almeno il 70% delle componenti) versano in una crisi gravissima: alcuni hanno chiuso i battenti, molti altri seguiranno la stessa strada nei prossimi mesi. Le reti di distribuzione si trovano nella medesima situazione: fallimenti, riduzione del personale e dei punti vendita, bilanci in profondo rosso.
Il comparto dell’auto aziendale fa segnare un arretramento di vendite ancora più vistoso rispetto al mercato in generale, in cui i privati hanno dato, almeno in Italia, una boccata di ossigeno alle immatricolazioni grazie agli incentivi statali (erogati in caso di rottamazione di auto vecchie, usate e molto inquinanti, ma anche per l’acquisto di vetture con motorizzazioni dotate di sistemi di alimentazione alternativa, ibride, elettriche e a gas). Ma i bonus statali riguardano i clienti azienda soltanto in minima parte: solo coloro che acquistano direttamente i propri veicoli di flotta beneficiano degli incentivi, che però non riguardano coloro che preferiscono la formula di acquisizione del noleggio a lungo termine (e tra le grandi imprese, questa è l’opzione esercitata dalla stragrande maggioranza). Come più volte sottolineato dalle pagine di questa rivista, tale decisione governativa ha fortemente penalizzato il settore (immeritatamente e senza un motivo plausibile), che per la prima volta da quando esiste il noleggio a lungo termine, ha fatto segnare un vistoso arretramento.
Oggi l’auto aziendale più il noleggio costituiscono a stento il 20% delle immatricolazioni, contro un quasi 30% del 2008: una crisi gravissima che non prevede spiragli nemmeno per il 2010, a meno che, come richiesto a gran voce dagli operatori del settore, i benefici della cosiddetta “Tremonti-Ter” (provvedimenti a favore delle imprese nell’acquisto di beni e servizi) non vengano estesi anche agli acquisti di automobili e mezzi di mobilità aziendale. Volendo ridurre all’essenziale il problema, è l’intero modello di business del mercato dell’auto che non sta più in piedi. Difficile prevedere che, nel momento in cui la crisi congiunturale mondiale, finanziaria ed economica, avrà termine, il mercato tornerà il medesimo del passato. D’altro canto i costruttori, pur tra sforzi meritevoli, non riescono a identificare un nuovo modello di business, che coinvolga tutti i rami della filiera, dalla produzione alla distribuzione. Un modello che sia più sostenibile, anche dal punto di vista dell’impatto ambientale.
Non solo noleggio nel 2009, riparte il leasing
Come abbiamo accennato sopra, il noleggio a lungo termine è sottoposto a fortissime pressioni. La stretta creditizia che sta pressando le aziende clienti, in particolare le Pmi, sta riducendo gli investimenti nel rinnovo del parco aziendale. La scarsa solidità finanziaria delle imprese ha determinato un rallentamento della concessione di linee di credito, che si è tradotta in una maggiore mancanza di affidabilità dei clienti, che a
sua volta ha prodotto una più attenta selezione della clientela, che viene giudicata solvibile secondo parametri molto più ristretti. Ciò ha determinato una forte diminuzione dei nuovi contratti di noleggio, un risultato che è stato reso ancora più negativo dalla scelta di molti clienti di prolungare il periodo di locazione delle vetture in scadenza di contratto. Una scelta che permette di realizzare dei saving immediati, ma che si ritorce contro nel momento in cui la sostituzione delle vetture non può più essere rimandata, perché i canoni di affitto nel frattempo stanno aumentando parecchio (in ragione del 10-
15%). Tra l’altro il prolungamento da 36 a 48 mesi dei contratti di locazione non è una scelta che va in direzione del rispetto ambientale, della mobilità ecosostenibile e della riduzione dei consumi di carburante (che è una delle voci di spesa maggiori).
Nel 2009 si è registrato anche il fenomeno di una parziale (ma significativa) spinta del mercato verso altre formule di acquisizione, quali il leasing e il fleet management (ossia la proprietà della flotta abbinata alla gestione esternalizzata), per potere sfruttare i benefici economici degli incentivi statali. Ne parleremo durante la tavola rotonda del convegno GreenFleet, a cui parteciperà un autorevole esponente di Assilea, l’associazione che raccoglie le società di leasing che operano in Italia: il direttore generale Fabrizio
Marafini.
La policy verde. Come quando e perché
Implementare e governare una flotta a basso impatto ambientale, un tema molto sentito dai fleet manager che stanno per delineare le strategie del prossimo quadriennio. Di particolare importanza nell’ambito di GreenFleet sarà l’intervento di Mauro Serena, manager di una multinazionale e apprezzato collaboratore di MissionFleet, che nella tarda mattinata affronterà il tema della green policy aziendale. Il suo speach comprenderà anche alcuni case history di imprese che hanno già implementato una policy verde. Serena ne analizzerà i risultati e prospetterà quali vantaggi concreti possono ottenere le aziende che si convertono a una strategia di riduzione dell’impatto ambientale della flotta. L’intervento, dai contenuti molto concreti, spiegherà come le aziende possono fare tesoro delle informazioni che si ricavano dal mercato per tradurle in una policy maggiormente orientata su modelli di minore impatto ambientale. Anche la partecipazione di Pietro De Luca di Teleparking alla tavola rotonda del primo pomeriggio potrà fornire ai partecipanti al convegno utili spunti di riflessione sul tema green. Teleparking ha messo a punto un sofisticato sistema di controllo delle performance dei driver che è in grado di misurare i loro comportamenti di guida. Questa analisi estesa su tutta la flotta, e implementata con provvedimenti atti a modificare o a rendere più virtuoso lo stile di guida, può portare significativi benefici in termini di risparmio di carburante, che si traducono in consistenti riduzioni dei costi di gestione e permettono di ridurre le emissioni inquinanti.
Arriva l’auto elettrica, ma intanto c’è il gas
Siamo alla vigilia di una nuova era della tecnologia motoristica dell’Automotive. Stanno per debuttare veicoli a impatto ambientale molto vicino allo zero. Sono i veicoli totalmente elettrici, che inizieranno a essere venduti sul mercato in grandi numeri a partire dal 2010. L’intervento del professor Savaresi del Politecnico di Milano fornirà utili spunti di riflessione sulle abitudini dei driver, i loro stili di guida e su come devono cambiare le metodologie di approccio ai problemi di mobilità. L’auto ibrida e, appena dopo in termini
temporali, i veicoli full electric, rappresenteranno il sistema di mobilità del futuro. Perché, come spiegherà Savaresi, il costo di utilizzo dei carburanti di origine fossile è destinato a crescere, come già è avvenuto negli ultimi trent’anni; mentre il costo di produzione e utilizzo di energia elettrica si ridurrà mano a mano che questo tipo di alimentazione prenderà piede nell’ambito della mobilità aziendale.
Senza trascurare le altre soluzioni di alimentazione che oggi costituiscono un fenomeno di mercato rilevante: per esempio l’utilizzo del gas, in particolare il metano, che garantisce un abbattimento cospicuo dei costi d’esercizio e un maggiore rispetto per l’ambiente, date le peculiari caratteristiche di basse emissioni. Durante il convegno, potremo contare sull’autorevole presenza del presidente di Federmetano, che parteciperà alla tvola rotonda e sarà disponibile a rispondere alle domande del pubblico. Il mercato aziende del 2009 non ha dimostrato unaparticolare incremento nella vendita di auto a gas, ma i fleet manager hanno seguito con estrema attenzione questo fenomeno. Poiché ci acquista e gestisce le flotte deve sempre ragionare in ottica triennale o quadriennale, è lecito domandarsi se questa soluzione ecologica possa rappresentare un vantaggio nell’ambito del prossimo futuro.
Testo a cura della redazione, MissionFleet n. 5, settembre-ottobre 2009