Nel corso della recente conferenza organizzata nella sede della Scuola Superiore di Polizia a Roma, dal titolo “Rivoluzione furti auto. Così cambiano le tecniche dei ladri. Analisi del fenomeno“, si è sottolineato che, malgrado un positivo calo del numero di auto rubate in Italia del 6% fra il 2014 e il 2015, attestandosi a 114.121 unità, sono in forte aumento i reati in cui viene utilizzato uno strumento elettronico.
I dati esposti durante la tavola rotonda organizzata dalla Polizia di Stato e da LoJack, azienda specializzata in apparecchi antifurto, ha inoltre messo l’accento su quali regioni avvengono i maggiori furti, con la Campania prima (23.682 furti), seguita da Lazio (18.709), Puglia (15.829), Sicilia (13.190) e Lombardia (12.846), cinque regioni che totalizzano quasi l’80% dei furti in Italia. Peggiorano però i dati anche in regioni più virtuose, come Trentino e Valle d’Aosta, che vedono aumentare i furti del 31% e 23%, seppur con numeri limitati a poche centinaia di auto. Le auto recuperate si fermano sotto il 50%, ovvero 50.821 vetture sui 114.121 veicoli rubati.
Per quanto riguarda la tipologia di autovettura presa di mira dai ladri d’auto, ben il 35% sono utilitarie, quali Fiat Panda, Punto, 500 e Lancia Ypsilon. L’Audi A3 è il modello più sottratto fra quelli di prestigio, davanti alla A4 ed alla BMW Serie 3. Mentre tra i Suv “vince” il Range Rover Evoque.
Infine è allarme elettronica, visto che oltre al “classico” ferro per aprire le portiere, aumentano i furti con l’utilizzo del jammer, ovvero quel dispositivo elettronico che intercetta i meccanismi di chiusura elettronica, e aumentano anche le sottrazioni di parti, pregiati, delle auto (addirittura del blocco cambio).