Ford sta attualmente testando una nuova tecnologia collaborativa in grado di rilevare i parcheggi liberi rintracciabili dai sensori di parcheggio esistenti sui nostri veicoli, condividendo queste informazioni in tempo reale su una mappa accessibile online e da tutti, all’interno del programma per il Collaborative Parking (o parcheggio collaborativo) Autodrive sostenuto dal governo britannico. Ogni anno ciascun drive perde l’equivalente di un giorno intero al volante alla ricerca di un parcheggio, secondo un nuovo studio condotto proprio dalla Casa dell’Ovale Blu che sta appunto testando proprio in questo periodo una nuova tecnologia collaborativa per le strade di Londra. “Grazie a questa nuova tecnologia di parcheggio collaborativo, vogliamo dare ai conducenti più tempo per ottimizzare i loro viaggi e ridurre lo stress”, spiega Christian Ress, responsabile della ricerca e sviluppo sulle tecnologie autonome per Ford in Europa.
Ford testa il parcheggio collaborativo all’interno del programma britannico Autodrive
Il sistema di “parcheggio collaborativo” di Ford si basa sui dati raccolti dai sensori di parcheggio già presenti su un gran numero di auto. Quando il veicolo circola per strada, i sensori a ultrasuoni rilevano gli spazi liberi. Le informazioni ottenute vengono geolocalizzate e poi inviate su una mappa online che mostra i luoghi disponibili in tempo reale. Aggiungendo i dati relativi ai parcheggi, sarebbe possibile conoscere con precisione tutte le possibilità di parcheggio in un determinato settore, facilitando così il parcheggio delle automobili in città. recentemente Mark Fields, Amministratore delegato di Ford Motor, ha annunciato un piano per triplicare gli investimenti della società per sviluppare al massimo la tecnologia per la guida autonoma o semi autonoma, in cui questo progetto per il Collaborative Parking si integra perfettamente. Investimenti milionari che si aggiungono a quelli recentemente lanciati per l’elettrificazione dei modelli in gamma (leggi qui).