Flotte aziendali al centro del dibattito politico per il governo. La traccia UE data per arrivare al target elettrico permane, ma il Ministero è pronto a varare i nuovi incentivi per il cambio auto e veicoli commerciali, in accordo con quanto discusso nei recenti mesi sul tavolo “automotive”. Bev e non solo Bev. Se ne è parlato oggi a ForumAutomotive, con il ministro Gilberto Pichetto nettamente a favore del nuovo filone: obiettivo de-carbonizzazione. “E’ più importante togliere di mezzo i veicoli Euro1 e Euro2 che ancora circolano (es. per i lavoratori del mondo ambulante, ma non solo) piuttosto che spingere a vendita di qualche centinaio di migliaio di auto elettriche”.
Flotte aziendali nei pensieri del governo
Il governo non dimentica quanto pesa il settore automotive, ancora oggi, per il Paese. Circa un 20% ricorda il ministro presente a Milano. Parlando ai maggiori rappresentati della filiera, riuniti insieme ad alcuni media per l’evento, il ministro ha dato supporto nelle parole aprendo ai fatti. Pur se ministro dell’ambiente Pichetto ha ribadito il valore delle flotte aziendali, come apripista per il cammino di transizione.
Speranze a parte, vedremo a breve nei fatti cosa predispone il governo per facilitare la vita e il ricambio delle flotte aziendali. Con tassazioni riviste e incentivi mirati, senza ideologie. Nel frattempo sono noti gli aiuti per punti ricarica.
Sul tavolo anche ipotesi di incentivo all’idrogeno e la combinazione con il gas. Elementi di carburante alternativi, per i quali l’Italia sarebbe pronta meglio di altri che a oggi sono più votati all’auto elettrica.
Dichiarazioni del ministro sul tema automotive
Nei suoi interventi il Ministro ha evidenziato come “il Governo è convinto che in futuro l’elettrico giocherà un ruolo significativo e su questa sfida l’Italia è oggi impegnata. L’elettrico non può però costituire l’unica alternativa e per questo abbiamo sostenuto a livello europeo che a noi non sta bene il divieto di immatricolazioni al 2035 di nuove vetture che non siano elettriche. Abbiamo chiesto di tenere conto anche di altre tecnologie, come l’idrogeno e i biocarburanti. Abbiamo un sistema produttivo, con diverse centinaia di migliaia di lavoratori complessivi, che deve essere accompagnato e un sistema distributivo che dovrà essere totalmente reimpostato.
Bisogna andare al di là delle tifoserie pro e contro l’elettrico. L’Unione Europea rappresenta un modello di consorzio in cui ognuno ragiona e porta avanti i propri interessi. Con la Germania stiamo portando avanti un confronto attivo, con l’obiettivo di affiancare alla tecnologia elettrica anche alternative come idrogeno e biocarburanti.
Stupisce la retromarcia espressa da Frans Timmermans in alcune dichiarazioni pubbliche in Italia rispetto al futuro solo elettrico.
Una valutazione sugli eco-incentivi, oggi in vigore, va fatta per renderli più efficaci; vanno costruiti su un disegno di mercato che punti alla decarbonizzazione, togliendo dalla strada euro 0-1-2.
Va posta in agenda una riforma sulla fiscalità dell’auto aziendale, attraverso un dialogo con la filiera dell’auto, e attraverso un allineamento a quello che avviene in Europa sul fronte della detraibilità dell’IVA delle flotte. Sono convinto che le flotte possano dare un contributo significativo alla decarbonizzazione.
Il nostro Paese è oggi meno dipendente dalla Russia sul fronte energetico, grazie a un’opera di diversificazione e a una graduale crescita delle energie rinnovabili. Entro il 2030 puntiamo a una produzione da rinnovabili pari a due terzi del nostro fabbisogno”.