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I fleet manager si fidano dei dati ma pochi usano strumenti rapidi e AI

Un'indagine dice che l’81% dei fleet manager si fida del potere dei dati, ma solo la metà chiede strumenti basati sull’AI e un accesso rapido agli insight

I fleet manager hanno il loro bel da fare, in un momento non facile per il settore auto e le “idee” dei driver, bersagliati da da campagne mediatiche contrastanti negli ultimi 5 anni, da cui MissionFleet cerca di smarcarsi.

Se efficientare i costi è oggi una priorità, certa e comune per tutte le aziende, le organizzazioni con flotte di piccole e medie dimensioni sono in ritardo sull’adozione di soluzioni per migliorare la sostenibilità delle attività operative. Lo vediamo anche nei nostri MissionFleet Awards, dove fortunatamente si premia l’eccellenza nel fleet management con progetti, li vedrete alle premiazioni 2024, molto ben fatti.

Eppure, mediamente, l’81% degli intervistati a livello europeo (e l’89% degli italiani) si affida agli approfondimenti analitici, per prendere decisioni strategiche.

Il punto è che poi, solo il 26% ritiene di disporre di tutti i dati necessari per ottenere insight di valore. Oltre un terzo (37%) avrebbe bisogno di dati più estesi, mentre il 18% ritiene che i dati già utilizzati non siano sufficientemente affidabili.

Come sono usati i dati guida dai fleet manager

I principali motivi per cui i dati dei veicoli vengono utilizzati sono migliorare l’efficienza (64%), pianificare in anticipo la manutenzione (43%), valutare la sicurezza della flotta (42%) e identificare i percorsi più efficaci (42%).

Lo studio di Geotab, aggiornato a oggi, rileva differenze nelle priorità delle aziende basate nei differenti Paesi: l’Italia (51%) e i Paesi Bassi (47%) si concentrano sulla sicurezza della flotta, mentre Regno Unito (57%) e Francia (48%) sulla manutenzione.

Le realtà più grandi utilizzano maggiormente le soluzioni per il fleet management, che vengono scelte dal 91,5% delle flotte con 50-499 veicoli (contro il 78% delle flotte con 5-49 veicoli).

I vantaggi offerti dagli insight basati sui dati non vengono pienamente colti a causa della mancanza di interoperabilità e di coordinamento tra i sistemi aziendali, segnalata in particolare dalle aziende di grandi dimensioni (50% delle flotte con 50-999 veicoli).

Sostenibilità e AI sì, ma non a fondo

Migliorare la sostenibilità non brilla tra i motivi per cui i dati delle flotte vengono attualmente sfruttati: solo il 34% dei fleet manager li usa per raggiungere gli obiettivi ambientali.

L’utilizzo è tuttavia maggiore tra le flotte più grandi (il 53% delle flotte con 500-4999 veicoli analizza abitualmente i dati sulle emissioni di CO2, contro il 29% del totale).

L’Intelligenza Artificiale è osservata con cautela: il 40% del campione ritiene che, se da un lato semplificherà l’analisi dei dati, dall’altro aggiungerà anche livelli di complessità. I fleet manager italiani sono però particolarmente ottimisti: il 60% (contro il 51% del totale) ritiene che l’AI semplificherà e velocizzerà l’accesso ai dati.

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