Durante la Settimana Europea della Mobilità 2023, è nata Firenze 30, una rete di associazioni e cittadini che propongono un modello diverso di città: con limite 30 km/h.
Nel mondo molti hanno considerato il modello della Città 30. Ovvero limite di velocità generalizzato a 30 km/h ad eccezione delle strade principali e di scorrimento. La campagna Firenze30, promossa da FIAB Firenze Ciclabile, Fridays for Future, Legambiente Firenze, Associazione Gabriele Borgogni, Associazione Lorenzo Guarnieri e BYCS, parla a tutta la cittadinanza e agli amministratori presenti e futuri della città.
“Vogliamo superare il modello di mobilità fondato sull’auto privata” spiega Tiziano Carducci, presidente di FIAB Firenze Ciclabile. “Una città meno inquinata, più verde, più sicura e inclusiva, in cui le strade siano progettate per diventare luoghi vivibili e sicuri e non per smaltire più auto possibile”.
“Le strade nella nostra provincia, negli ultimi 10 anni, hanno visto 135 morti e 29.000 feriti” spiega Stefano Guarnieri. “Crediamo che non sia più accettabile e la moderazione della velocità è il tema di partenza per dire basta morti in strada”.
“L’obiettivo strategico dell’UE per la sicurezza stradale prevede di azzerare al 2050 il numero di vittime e feriti gravi sulle strade” precisa Jacopo Bardi, Bicycle Mayor of Florence per BYCS.
“Lo stesso Parlamento Europeo propone quindi il limite di 30 km/h come regola generale per le zone residenziali e con un elevato numero di ciclisti e pedoni“.
Firenze a 30 km/h per la sicurezza in strada
“ll tema della comunicazione e dell’educazione verso tutti i cittadini è essenziale per comprendere i rischi connessi all’eccesso di velocità” prosegue Valentina Borgogni. “Abbiamo realizzato un sito, firenze30.it, per raccontare perché il modello della Città 30 è necessario per rendere le strade sicure. La velocità, purtroppo spesso abbinata alla distrazione –aggiunge la Presidente dell’Associazione Borgogni-, è la causa delle centinaia di morti che abbiamo sulle nostre strade, ma non possiamo dimenticare i feriti gravi e gravissimi ai quali cambia la vita per sempre. La nostra richiesta deve partire da un cambiamento culturale e per fare ciò sappiamo che servirà tempo, ma anche risorse e volontà sia dei cittadini sia delle Istituzioni, che non possono non vedere questa necessità.
Spiega Edoardo Falchini di Fridays for Future Firenze: “lo sviluppo di infrastrutture ciclabili e la riprogettazione delle strade a misura di pedone riducono l’inquinamento dell’aria, l’inquinamento acustico e contribuiscono a ridurre l’esclusione sociale e la diseguaglianza.”.
“Il nostro percorso nasce dalla collaborazione con l’esperienza di Bologna” conclude Cecchi di Legambiente Firenze “la campagna Bologna30 ha mosso l’opinione pubblica e l’amministrazione, portando al provvedimento di quest’estate con cui Bologna ha applicato i principi della città 30. Crediamo che anche Firenze possa diventare una città costruita sulle persone anziché sulle auto”.