Sul piatto ci sono finanziamenti per mobility manager per circa 50 milioni nel 2021, a favore di iniziative di mobilità sostenibile per dipendenti di aziende e delle pubbliche amministrazioni.
Ecco il fondo che il Consiglio dei Ministri ha istituito presso il Ministero delle infrastrutture a supporto di imprese, PA e istituti scolastici per ridurre la pressione sul trasporto pubblico. Lo scopo è duplice: oltre al ri-equilibrio modale c’è l’esigenza di diminuire il rischio di contagio nella tratta casa-lavoro.
Lo stanziamento è contenuto nel Decreto Sostegni bis, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 maggio 2021. I fondi verranno erogati a quei soggetti che nomineranno un mobility manager, secondo il decreto legge del 19 maggio 2020 (convertito in legge il 17 luglio 2020) e che predisporranno un piano di spostamenti casa-lavoro (Pscl) del proprio personale attraverso iniziative di mobilità sostenibile. In questo sono compresi il car pooling, il car sharing, il bike pooling e il bike sharing.
Entro 60 giorni dall’emanazione della Legge (il 25 luglio), il Mims (Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, l’ex Ministero dei trasporti) stabilirà i criteri e le modalità per il riconoscimento dei contributi. Che verranno erogati per il tramite degli enti locali nel cui territorio sono ubicati i soggetti interessati.
In Gazzetta Ufficiale il decreto legge del 25 maggio scorso
Finanziamenti per mobility manager: il car pooling al centro
In base ad un altro decreto, del 12 maggio 2021, pubblicato in Gazzetta il 26 maggio, il Governo ha stabilito le modalità attuative relative all’istituzione del mobility manager. Sono già ampiamente note e ve le abbiamo descritte anche in questo articolo.
Ricordiamo due soli punti essenziali: il ruolo è obbligatorio nelle aziende oltre 100 dipendenti. Che si trovano in un capoluogo di Regione, in una città metropolitana o comunque in un comune con più di 50.000 residenti.
I finanziamenti per mobility manager interessano sia le aziende che hanno creato questa figura. Ma anche quelle di servizi come Jojob. Questa si occupa di car pooling per pendolari, proprio con l’obiettivo di agevolare gli spostamenti casa-lavoro o casa-università.
«Ci troviamo di fronte ad un’occasione importantissima e non possiamo che plaudere all’iniziativa messa in campo», così ha commenta Gerard Albertengo, Ceo & founder di Jojob. La società offre alle imprese un sistema di welfare completo dal punto di vista della mobilità.
«È un impegno concreto da parte del Ministero per aiutare i pendolari e valorizzare il car pooling ed altre forme di mobilità condivisa e sostenibile. Come Jojob siamo pronti a fare la nostra parte, anche supportando il management che intendo accedere alle risorse messe a disposizione».
Scarica da qui il Decreto Sostegni BIS dalla Gazzetta Ufficiale del 25 maggio
Con il mobility manager si risparmia e si riducono le emissioni
«Il car pooling in sicurezza è uno strumento straordinario per le aziende. Si realizza con facilità perché si basa su infrastrutture già esistenti (le auto private dei dipendenti), permette di risparmiare denaro, ridurre le emissioni e il rischio di contagio rispetto all’utilizzo dei mezzi pubblici», continua Albertengo.
Affinché il servizio sia davvero in sicurezza, Jojob suggerisce un equipaggio di massimo due persone, sedute una davanti ed una dietro e dotate di mascherine. Con l’invito a viaggiare con i finestrini abbassati, a igienizzare con regolarità l’abitacolo e ad utilizzare le portiere alternate. Quest’ultima cosa, per una maggiore sicurezza anche nel momento di salita e discesa.
Inoltre, dai dati di chi utilizza il car pooling emerge come nel 70% dei casi gli equipaggi su Jojob siano già stabili. Il contatto è quindi limitato sempre alle stesse persone, le medesime con cui magari si condivide poi l’ufficio.
MOBILITY MANAGER, PRIMA PUNTATA
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