Potrebbero cambiare le accise sui carburanti in vendita in Italia. A dirlo è il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in occasione di una audizione sul Piano Strutturale di Bilancio.
Il Psb, previsto dalle nuove regole europee di programmazione economica, è il documento che stabilisce tetti massimi di spesa e obiettivi di riduzione del deficit. È valido per il periodo 2025-2029.
In fase di presentazione, il responsabile del dicastero ha rimarcato che la strategia è quella di diminuire le accise sulla benzina e di aumentare quelle sul gasolio. Ne deriva che la “verde” costerà leggermente meno mentre parallelamente aumenterà il prezzo del carburante per motori Diesel.
«Dobbiamo evitare i contraccolpi negativi sulle categorie professionali, che soffrirebbero il maggior impatto».
Il Governo Meloni parla di “allineamento” delle accise, seguendo le direttive di Bruxelles. Una nota dello stesso ministero del’Economia sulle accise sui carburanti specifica che «non si tradurrà nella scelta semplicistica dell’innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due».
Il Mef ha sottolineato anche che «sulla base degli impegni del Pnrr, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione UE del Piano per la transizione ecologica approvato nel 2022, siamo tenuti ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi».
In questo rientrano anche le minori accise sul gasolio rispetto alla benzina. Questo si tradurrà in una «rimodulazione delle due, non innalzando le imposte del gasolio al livello di quelle della benzina».
Accise sui carburanti, cosa farà il Governo
Resta da capirequale sarà l’orientamento reale dell’Esecutivo in materia di accise sui carburanti. Se il ministro Giorgetti ha escluso di aumentare l’imposta sul gasolio portandola al livello della benzina (quindi da 0,617 euro al litro a 0,728), il carburante per motori Diesel potrebbe aumentare di 0,05 euro. E parallelamente la “verde” dovrebbe calare di una misura analoga.
Bisogna considerare però che i consumi di gasolio sono il triplo di quelli della benzina: nel primo trimestre 2024, quasi 2 milioni di tonnellate per quest’ultima e oltre 6 milioni per il diesel. Ne deriva quindi che il gettito derivante è molto diverso.
Questo presupposto potrebbe influenzare la misura del governo, che così aumenterebbe di centesimi al litro l’accisa sul gasolio e diminuirebbe di 7 centesimi quella sulla benzina.
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Allineamento delle accise, i commenti
Questo possibile (o probabile) allineamento delle accuse ha portato a commenti da parte delle associazioni. Secondo Assotir, peserà per oltre 350 milioni di euro l’anno sulle imprese di trasporti.
Una valutazione dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori mostra che ogni automobilista pagherebbe in media 112 euro in più all’anno per rifornirsi di gasolio.
L’associazione sottolinea anche che l’aggravio di spesa colpirebbe anche le merci, visto che in Italia l’84% di esse è trasportato su gomma.
Scettica anche Assoutenti, secondo cui l’aumento peserebbe per 3,1 miliardi di euro sugli automobilisti italiani. A fare i “conti della serva” anche Unem, l’associazione delle imprese dei carburanti. Secondo quest’ultima, l’allineamento delle accise – maggiori per i Diesel e minore per i benzina – porterebbe a un aumento del prezzo alla pompa di 13,5 centesimi al litro.
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Quante e quali sono le accise sui carburanti?
Queste le 16 voci che fanno parte dell’elenco delle accise sulla benzina e gasolio ripristinate nel 2024. Dal 2023 infatti, il governo ha deciso di non rifinanziare lo sconto, introdotto dal governo Draghi.
- Finanziamento della guerra d’Etiopia del 1935-1936.
- Finanziamento della crisi di Suez del 1956.
- Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963.
- Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966.
- Per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968.
- Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976.
- Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980.
- finanziamento della missione in Bosnia del 1996.
- Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004.
- Acquisto di autobus ecologici nel 2005.
- Per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009.
- Finanziamento alla cultura nel 2011.
- Per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011.
- Per far fronte all’alluvione che ha colpito Liguria e Toscana nel 2011.
- Ricostruzione dopo il terremoto in Emilia del 2012.
- Per il decreto “Salva Italia” del 2011.
Quanto pesano le imposte su benzina e gasolio nel 2024
Secondo l’ultimo monitoraggio del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, la somma di imposte (Iva) e varie accise, ammonta addirittura al 58,2% del prezzo che si paga per la benzina e al 51,1% di quello del gasolio, per diesel. Molti automobilisti e lavoratori che usano veicoli termici, puntano anche ai risparmi di prezzo delle pompe bianche.
Una prima revisione delle accise è stata fatta tramite il decreto del 14 gennaio 2023, che, per limitare l’aumento dei prezzi del carburante, inserisce una serie di misure a controllo dei prezzi applicati dai gestori.
Quanto incassa lo Stato dalle accise su carburanti
Secondo stime di fine estate 2023, per le casse dello Stato italiano le crescite di prezzo dei carburanti comportano maggiori introiti: per oltre 5 miliardi e mezzo di euro l’anno. Il tutto ovviamente a titolo di Iva e accise, sapendo che, come detto, su ogni litro di benzina e gasolio si paga oltre di metà in tasse.
Andando a vedere nello storico recente i volumi di imposte inerenti ai carburanti, si nota come sia crescente l’importo che generano Iva e Accise, per lo Stato.
Lo stesso Ministero dell’Economia e delle Finanze, che divulga i dati, mostra come dai 29,3 miliardi di euro annui del 2018, salvo un piccolo passo indietro nel primo anno di pandemia (il 2020, con 28,5 miliardi di euro incassati) si aumenti non poco. Nel 2022 31,6 miliardi di euro incassati per Iva e accise annuali sui carburanti.
Ma noi del veneto all’ora ci siamo già pagato di tasca nostra la ricostruzione del Polesine del 1951 visto che nel elenco non si trova più
La lista parla di 19 voci , ma nell’elenco ce ne sono 16.
Incredibile pagare per una guerra fatta quasi 100 anni fa
La meloni quando era all’opposizione diceva che andavano tolte
Ora che governa le ha messe
veramente non ha messo niente fenomeno, ha solo ripristinato 12 centesimi di quelle provvisoriamente tolte prima.
Caro amico Alfredo, se passi una mano nella tua memoria, riuscirai a sentire anche il bravo Matteo Renzi che qualche giono prima di venir eletto presidente del consiglio dei ministri, in una intervista alla TV, diceva le seguenti parole:” Ma che,le accise??? vanno tolte immediatamente, specialmente quella sulla guerra d’Etiopia. Se dovessi venir eletto io, subito via tutte”. infatti il bravo Renzi le ha lasciate per non offendere i suoi colleghi che le volevano.
Quindi andiamo avanti così? Ehh ma anche L’altro l’aveva detto… ma a me non sembra che Renzie avesse fatto compagna proprio sulle accise mentre Meloni e Salvini mi sembra proprio di sì e comunque ora ci sono loro e perché non le tolgono? Ahh forse perché hanno fatto compagna su cose che sapevano che toccavano alla pancia degli elettori e che sapevano che non avrebbero mantenuto? Come sempre dalla Meloni le continue offese nei confronti di Biden e ora abbraccetto con Biden? E battere i pugni in Europa? A me non sembra che sti battendo i pugni… e i porti chiusi? A me non sembra che li abbia chiusi.
Cari amici Italiani, le accise della guerra d’Etiopia del 1935/36 se le stanno intascando i nostri parlamentari, di destra, centro e sinistra, a prescindere dal colore del partito…quindi non sperate che venga tolte, altrimenti farebbero la fame. Idem per tutte le altre accise.
Purtroppo i governanti sono esseri quasi umani, Nel senso che se fossero umani agirebbero onestamente come tutti, o quasi, noi. Vedi quello che sta succedendo al parlamento europeo… D’altronde se a loro mancano i quattrini non riescono ad andare avanti. Mentre noi, povera gente, abbiamo un cervello più completo del loro, e riusciamo a trovare il modo di sopravvivere in qualsiasi situazione.. Ricordate che ci sono que cose che vanno avanti senza muovere un dito per lavorare: laPOLITICA e la RELIGIONE.
Salvini , Meloni se ci siete battete un colpo!!!
BEH MA QUESTI POLITICI POTREBBERO ANCHE CAMPARE CON UN PO MENO SOLDINI TANTO LA FAME NON LA FANNO DI SICURO E ABBASSARE ALMENO DELLA META’ QUESTE ACCISE ANDREBBERO TOLTE LO SO MA CHISSA’ FORSE PRETENDIAMO TROPPO VISTO CHE NON LE TOLGONO A ALMENO LE DIMEZZINO E FACCIANO RESPIRARE UN PO ANCHE NOI
E LORO GIA’ L’HANNO BATTUTO UN COLPO MA SULLA CASSA PERO’ CHE NON L’HANNO BATTUTO IL COLPO E’
A SALVATO’ UN PO PIU’ DE ATTENZIONE A STI COLPI IL COLPO GIA’ C’E’ STATO
ALMENO DIMEZZATELE STE ACCISE DAI
E redicolo che pago alla pomp per una guerra che è stata fatta quando manco i miei genitori erano vivi