L’economia circolare nell’automotive è una strada percorribile e spinge la mobilità sostenibile. Ci sta lavorando Sifà, Società italiana flotte aziendali, con un progetto chiamato Circular mobility che oggi è anche una piattaforma web. L’idea è quella di mettere a sistema i protagonisti della filiera dell’auto per costruire una mobilità sempre più “virtuosa” e attenta alla salvaguardia delle risorse ambientali.
Spiega l’AD, dell’azienda di noleggio a lungo termine, Paolo Ghinolfi: «Sono felice di poter ufficializzare la nostra piattaforma online dedicata all’iniziativa Circular mobility, un progetto a cui io e i miei collaboratori stiamo dedicando molto tempo e risorse e al quale teniamo moltissimo. Con questo progetto vogliamo andare oltre il concetto di mobilità, estenderlo, per ridefinire le regole di domani. Bisognerà sviluppare un ecosistema collaborativo in cui aziende leader del settore pubblico e privato e startup innovative lavorino fianco a fianco».
Nelle intenzioni di Sifà, gli interlocutori da coinvolgere lungo la catena del valore dell’automotive sono molteplici. Anzitutto le Case, i fornitori di materiali e i noleggiatori, ma anche i gestori delle flotte e delle piattaforme di dati. Infine chi si occupa di riutilizzo.
Economia circolare nell’automotive
Circular mobility esprime il paradigma della “mobilità circolare” ed è stato presentato un anno fa in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia. Vede impegnate in prima persona Sifà e il suo azionista di maggioranza Bper Banca.
Spiega una nota: «L’iniziativa nasce anche per “fare cultura” verso tematiche ambientali e di salvaguardia del nostro pianeta». Dunque favorire l’adozione di pratiche più responsabili a più livelli: da parte delle aziende, delle istituzioni e dei singoli cittadini.
Come in un “contenitore circolare” delle città che cambiano, le forze partecipative sono le energie (l’alimentazione dei veicoli), la produzione (le case auto), la distribuzione (concessionari e noleggiatori). Senza dimenticare gli utilizzatori (noleggio, car sharing), lo smaltimento e il riutilizzo ovvero quell’usato che il Nlt ha riscoperto come risorsa durante il lockdown (leggilo qui).
Approfondisci su MissionFleet 3 sull’argomento dell’usato dalle flotte alle flotte (e non solo).