colonnine byd

Dopo Tesla anche Byd con Supercharger e colonnine?

Se Tesla ha i Supercharger plug&play con pagamento digitale a prezzo conveniente, anche Byd potrebbe in futuro prevedere soluzioni di ricarica

Byd fa la differenza, nell’innovazione. Questo lo vedono tutti nel settore, semplicemente contando la quantità di modelli che debuttano sul mercato italiano e non solo. Noi che abbiamo sìn dall’arrivo nel Bel Paese provato tutte le vetture di questo marchio, conosciamo la differenza tra la prima “sbarcata” in Italia, che pur di fascia alta sulla carta non era troppo vicina al mondo italiano e la più nuova, al debutto oggi: Atto2, che nonostante sia di segmento inferiore, ha affinato parecchi elementi graditi al driver, aziendale o privato.

Soprattutto di interfaccia utente, servizi e anche dotazioni pratiche da fruire, ma quello che più farà la differenza, forse già quest’anno, ce lo ha confermato direttamente Alfredo Altavilla e riguarda le ricariche.

Ricarica auto elettriche e plugin Byd

Se le flotte sono le prime a “dover elettrificare il parco” l’italia dell’auto aziendale è anche la prima a sapere cosa vuol dire, gestire economicamente e non solo le ricariche fuori dal lavoro, per auto elettriche e plugin.

Come avviene per le wallbox domestiche, i cui rimborsi ai dipendenti che guidano auto alla spina, sembrano dover ora essere tassati come reddito, secondo le ultime interpretazioni dell’Agenzia Entrate.

Il tema non è facile e soprattutto di ostacolo, alla diffusione delle Bev in Italia. Oltre che per la fiscalità nelle aziende (che da un lato spinge, con il fringe benefit da Tabelle ACI 2025 al 10%) anche per costo netto reale, se parliamo di colonnone pubbliche a cui collegarsi secondo necessità. E poi nella praticità, con i vari metodi di attivazione e pagamento non sempre uniformi tra operatori.

Le ricariche insomma fanno da freno, alla diffusione di Bev in Italia. Ricariche che però, unite alla bontà di batteria e consumi, magari con funzione plug&play e pagamento automatizzato, fanno anche la forza di chi li ha integrate bene nel proprio pacchetto di offerta: non è segreto, Tesla.

Da numero uno dei produttori globali di auto alla spina, Byd a nostra diretta domanda conferma, che anche per l’aspetto di ricarica in Italia qualcosa arriverà.

Charge card Byd

Non è detto sapere quale sarà l’approccio. Se di collaborazione con qualche partner, puramente commerciale, per privati e aziende. O altro di esclusivo e nettamente vantaggioso (si vedano, ancora, certe tariffe di Supercharger per felici “teslari”) ma di certo ci aspettiamo che chi investe tanto, per degli stabilimenti fuori continente nativo, come quelli nelle Americhe ed in Europa, con un occhio anche alla formazione professionale in Italia per le officine (si veda la collaborazione con l’Istituto d’Istruzione Superiore Ruffini di Imperia) possa anche investire abbastanza nel fondamentale supporto alla rete di ricarica nostrana. Pubblica e magari privata, essendo le vetture Byd anche V2L, combinabili ad altri dispositivi. Per alleggerire di oneri i driver non ancora certi della propria elettro-compatibilità.

Al momento in Europa esistono delle Charge cards, che Byd ha predisposto per alcuni clienti e mercati, andando a decurtare il prezzo delle ricariche su colonnine DC della rete Shell.

  Condividi:

Lascia un commento

*