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Dogequest: la mappa interattiva che traccia i possessori di Tesla

Si tratta di doxing, la diffusione non autorizzata di dati sensibili di una persona, con scopi intimidatori e invasivi

Negli ultimi giorni, caratterizzati dalle violente proteste contro la “nazi-car”, un sito web, chiamato Dogequest, ha sollevato preoccupazioni per la sua modalità di raccolta e condivisione di informazioni sensibili relative a possessori di Tesla e componenti del Doge.

Il sito presenta una mappa interattiva che traccia questi individui, utilizzando piccole tesla nere, icone a forma di “T”, colonnine di ricarica e un cane stilizzato, simbolo del Doge. Cliccando sulle icone, gli utenti possono scoprire dettagli personali dei proprietari di Tesla, come nome e cognome all’anagrafe, indirizzo e numero di telefono.

Siamo di fronte al fenomeno chiamato “doxing”, che consiste nella diffusione non autorizzata di dati sensibili di una persona, con scopi intimidatori e invasivi.

Dogequest: i reati dei nemici di Tesla

Il sito si presenta come un’iniziativa rivolta agli appassionati di Tesla, ma l’intento dietro questa piattaforma appare piuttosto chiaro, soprattutto considerando che la raccolta di dati riguarda esclusivamente i clienti di Tesla, senza altre motivazioni apparenti. La presenza di informazioni private, alla mercé di chiunque, senza il consenso delle persone coinvolte solleva numerosi dubbi legali ed etici.

Al momento il sito è fuori uso, ma non si è ancora riusciti a risalire ai creatori.

Le informazioni sulle colonnine di ricarica presenti sulla mappa non sono sempre aggiornate, ma è stato confermato che alcuni degli utenti segnalati sono effettivamente possessori di Tesla. A rendere ancora più inquietante la questione è il collegamento del sito con il gruppo NotradeSoroject, che si dichiara come punto di riferimento per “anarchici e ribelli”, suggerendo un intento di sfidare l’ordine stabilito.

Ciliegina sulla torta, per ottenere la rimozione delle proprie informazioni dal sito è necessario fornire una prova della vendita del proprio veicolo Tesla, piegandosi al ricatto.

In America l’odio per Tesla è incontenibile

In America la situazione sta sfuggendo di mano, alimentata da una protesta sfociata in violenza e ora, nella violazione della privacy, perseguibile penalmente.

Forse sarebbe opportuno ridimensionare la polemica, facendo una distinzione chiara tra il creatore e le sue opinioni politiche da un lato, e il marchio automobilistico, che nasce da un’idea sana e depoliticizzata, dall’altro.

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