Marchionne l’aveva sempre sostenuto, l’elettrico e l’ibrido oggi non sono sostenibili. E continua a farlo anche adesso, che si lancia in questa motorizzazione alternativa con la nuova Chrysler Pacifica, un minivan addirittura da 8 posti che vuole rilanciare questo segmento, negli ultimi due anni un po’ in caduta libera e che Renault, inventore del segmento insieme proprio alla Casa di Detroit, ha cercato di fondere con i crossover, di grande successo invece, con il nuovo Espace (vedi la nostra prova del Nuovo Espace Initiale Paris)
All’anteprima del Salone di casa, ovvero il Naias, North American International Auto Show di Detroit, Fca ha presentato infatti Pacifica, un minivan da otto posti, porte scorrevoli e alimentazione con una tecnologia ibrida plug-in, che “arriverà anche in Europa con i marchi Alfa Romeo e Maserati” ha sottolineato Marchionne che, nella conferenza stampa di presentazione dell’auto ha parlato anche dei risultati 2015: “L’anno è andato bene: oltre le aspettative. Ce la possiamo fare, l’essenziale è togliersi di dosso quelli che Renzi chiama i gufi”, confermando inoltre i target per il 2018, “anche con volumi più bassi”. ma non in Ferrari, per la quale ha detto che la produzione, “potrebbe anche arrivare alle 9mila unità”; dalle 7 mila di oggi.
Target che possono soffrire per il rallentamento della Cina, congiuntura che vedrebbe anche il lancio posticipato di alcuni modelli di Alfa Romeo e Maserati, con l’obiettivo di aumentare ulteriormente le vendite di Jeep.
Infine l’Ad di casa Fca continua a dire che un “consolidamento del settore è inevitabile, anche se non c’è nulla di concreto con General Motors” così come non c’è nulla con i Big della Silicon Valley, anche se Marchionne ammette di aver avuto contatti con Google e con altre aziende tecnologiche, anche se “non c’è ancora nulla da annunciare”.
Negli Usa, infine, Marchionne non poteva esimersi di parlare del Dieselgate (proprio nella città del salone è stato depositata la causa del Governo degli Stati Uniti contro Vilkswagen, leggi: Detroit, gli Stati Uniti fanno causa a Volkswagen) difendendo la tecnologia “Il diesel ha sofferto, ed è una brutta notizia. Bisogna aspettare fino a che non venga trovata una soluzione. Siamo cautamente ottimisti sulla sua penetrazione”, naturalmente “non è il diesel che è sbagliato, lo scandalo è frutto di un processo di poca governance per Vw. Poteva anche accadere con i motori a benzina e se fosse successo non saremmo qui a parlare. Dobbiamo fare le opportune distinzioni”.