Detroit: gli Stati Uniti fanno causa a Volkswagen

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Una spada di Damocle da 19 miliardi di dollari. Questa la cifra che il gruppo Volkswagen potrebbe arrivare a pagare per lo scandalo Dieselgate, dopo che il governo federale degli Stati Uniti ha deciso di fare causa alla società di Wolfsburg.

Secondo quanto riporta il New York Times, il Dipartimento alla Giustizia statunitense avrebbe scelto il tribunale di Detroit, la motor city  americana, un luogo certamente simbolo, per depositare la querela per la causa civile contro il gruppo tedesco. Una mossa che va in parallelo con la class -action in via di realizzazione in California.

Il Dipartimento di Giustizia e l’Environmental Protection Agency (Epa) accusano Volkswagen di aver installato dispositivi illegali in  600 mila motori diesel facendo risultare emissioni inquinanti minori di quanto in realtà siano. Un comportamento truffaldino che, in base al Clean Air Act, la normativa ambientale americana, potrebbe costare alla Casa di Wolfsburg una sanzione fino a 32.500 dollari per ognuno dei 499 mila veicoli diesel con motore 2 litri sui quali è stato installato il software truccato e fino a 37.000 dollari per gli 85 mila veicoli con motore a tre litri e software illegale.

Volkswagen ha ammesso in settembre di aver installato dispositivi truccati per i test delle emissioni su 11 milioni di auto diesel, motorizzazione su quali il gruppo ha puntato in maniera decisa anche sul mercato statunitense, dove il responsabile dello sviluppo motori e trasmissioni di Volkswagen promosso nel 2007, ed ora sospeso dall’azienda, Wolfgang Hatz, aveva criticato aspramente le norme della California, che aveva deciso di imporre nuovi limiti alle emissioni dei gas delle auto: “Non sono realistici” aveva detto. Facendoli diventare lui stesso “reali” grazie a questo truicchetto. Che sta costando, e che tanto ancora costerà, alla Casa di Wolfsburg.

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