Daimler sbarca nella mobilità alternativa anche nella zona del Golfo entrando nell’azionariato di Careem, la società di ride sharing con sede a Dubai ma operativa in diversi paesi arabi, dal Marocco all’Arabia Saudita, passando per Egitto, Libano, Giordania, etc. Una società partecipata anche dalla giapponese Rakuten, che ha pompato ben 350 milioni di dollari in Careem alla fine dello scorso anno. Non si conosce invece l’impegno della Casa della Stella.
Daimler entra in Careem, la Uber dei paesi arabi
Ride-sharing (Blacklane), carpooling (car2go) e app (MyTaxy) per riservare taxi sono facce diverse della nuova mobilità, tutte sviluppate all’interno di Daimler; “Con questo nuovo investimento in Careem, stiamo sviluppando la strategia che ci porterà ad esser leader nei servizi di mobilità al mondo” ha affermato il Ceo di Daimler Financial Services Klaus Entenmann. Molte, come spesso scriviamo, sono le Case costruttrici che investono in car sharing o in altre forme di mobilità, visto che, come racconta anche un recente studio di Capgemini sull’argomento, uno su tre potenziali compratori di auto nei principali otto mercati automobilistici al mondo (Brasile, Cina, Francia, Germania, Italia, India, regno Unito e Stati Uniti) vedono il ride-sharing una vera alternativa al possesso dell’auto (leggi qui invece lo studi di Bain realizzato per Aniasa). Il gruppo tedesco è stato un early investor nel settore, avendo investito nel 2012 10 milioni di dollari in Carpooling.com, più tardi acquisito da BlaBlaCar.