Crolla il mercato auto e Lcv Italia tutti i canali in rosso tranne Nbt

Crolla il mercato auto e Lcv Italia: tutti i canali in rosso tranne Nbt

L'ultimo mese vede la caduta di vendite nel mercato auto e Lcv italiano 2024: -14% le Passenger Cars e -33% i Light Commercial Vehicles

Il mese di  agosto è sempre poco significativo per il mercato dell’auto, ma il segnale che giunge dal comparto fa riflettere per il 2024: -14% per le Passenger Cars (11.000 targhe in meno) e addirittura -33% per i Light Commercial Vehicles (3.500 mancanti).

Non basta la giornata lavorativa in meno rispetto ad agosto 2023 (21 complessive contro le 22 dell’anno scorso) per giustificare questo evidente calo delle nuove targhe, che segue peraltro un luglio non brillantissimo. Confermato quindi l’effetto “cerino” dei nuovi incentivi a giugno, quando il mercato aveva fatto segnare +15% e aveva portato all’immediato esaurimento dei fondi per le auto elettriche (che ad agosto sono crollate del 40% “grazie” a Tesla che va serenamente in ferie anche lei e chiude il mese perdendo l’80% ma tenendo il cumulato quasi in pareggio).

Ecobonus non sfruttati e tutti i canali in rosso, quasi

A proposito di ecobonus: ad oggi rimangono disponibili ancora 89 milioni di euro per le auto con emissioni comprese tra i 61 e i 135 g/km di CO2 e 85 milioni per quelle da 21 a 60 g/km.

Lo scorso mese tutti i canali di distribuzione sono andati in rosso, tranne quello dei noleggi a breve termine. Male i privati (-9%), che comunque hanno conquistato una market share del 63% sul totale delle immatricolazioni. Malissimo gli acquisti diretti aziendali (-21%). Ancora peggio i noleggi a lungo termine (-24%). In calo evidente anche le auto-immatricolazioni (ed è la prima volta quest’anno, -22%), con una quota di mercato comunque superiore al 12%, la più alta dal 2020 e molto lontana dal 16,2% del 2019.

Previsioni di fine anno per il mercato auto e Lcv

Dopo 8 mesi, le nuove Passenger Cars, molte quelle quali di ingresso flotta e quindi poi oggetto di calcolo rimborso chilometrico secondo tabelle aci 2024, sono state 1.084.000, appena 40.000 in più (+3,8%), nonostante la presenza degli incentivi all’acquisto tanto sbandierati dal Governo: l’atteso risultato di manovre inefficaci, dato che le immatricolazioni di BEV sono rimaste allo stesso livello del 2023, e che le PHEV sono letteralmente crollate di oltre 11.000 unità. Mentre sono cresciute le vendite di auto full hybrid e di benzina (anche mild), ma non in maniera tale da dare una svolta al mercato.

È il risultato dei veicoli commerciali leggeri a fare accendere una spia di allarme, dopo un luglio deludente con un risultato posizionato sugli stessi volumi del 2023. Il -33% di agosto è vistosamente negativo: tutti i canali hanno mostrato la corda, in particolare il noleggio a lungo termine, che invece finora si era dimostrato particolarmente brillante: -39%. Addirittura -71% per il noleggio a breve termine, su volumi veramente modesti. In flessione, anche se in misura più attenuata rispetto agli altri canali, pure le auto-immatricolazioni: -20%. Nel periodo da gennaio ad agosto, però, il comparto degli LCV rimane largamente in attivo: +11%, ma il consuntivo è diventato meno brillante.

Commento al mercato auto e Lcv 2024

“Apparentemente il mese di agosto è stata una débâcle completa”, commenta Laura Gobbini, Project Management & Data Analyst di Dataforce Italia, “ma un’analisi più attenta del trend degli ultimi 3 mesi mostra che le PC chiudono in rialzo del 4,5% e gli LCV in sostanziale parità.

Forse che Case ed Operatori abbiano fatto due conti prima di andare in ferie e deciso di non sparare troppe cartucce in un mese storicamente poco significativo sul risultato dell’anno? Certo è che se le vetture tengono più o meno il passo (nei prossimi mesi arriveranno altre immatricolazioni “incentivate” dato che le prenotazioni fatte a giugno valgono 9 mesi), per i veicoli commerciali si può cominciare a parlare di stallo: le continue giravolte sul cosiddetto “green deal” e le notizie contrastanti sugli investimenti che arrivano dagli OEMs stanno solo confondendo sempre più chi deve ampliare o rinnovare la fotta di commerciali inducendo una paralisi quasi totale del mercato”.

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