Risparmiare sui costi della flotta aziendale si può, andando ad individuare gli sprechi e le spese non contabilizzate. E oggi anche senza bisogno di geolocalizzazione, preservando quella privacy che sempre di più vede ridurre il proprio “spettro” tra applicazioni digitali di tracciamento degli spostamenti nonché degli stati di salute. Bando alle riflessioni scomode, è ancora una volta la telematica dell’automotive a fare la differenza nel fleet management con un prodotto innovativo.
Si chiama Targa Lite e promette riduzioni del 20% dei costi “occulti” della flotta. E chi lo ha già installato parla di un Roi del 351%.
Così Daniele Conti, innovation hub manager e fleet manager di Dpv, società di field marketing con una flotta di 300 veicoli: «Da tempo cercavamo una soluzione che ci permettesse di addebitare ai nostri driver nel modo più corretto e trasparente una tariffa legata all’utilizzo del veicolo per scopi non lavorativi – spiega -. Grazie all’implementazione di Targa Lite abbiamo il beneficio di una netta contrazione dei costi della flotta nel suo complesso dovuti alla diminuzione complessiva dei chilometri percorsi, che ha portato benefici in termini di canoni di noleggio e manutenzione dei veicoli stessi, riscontrati dopo l’introduzione della soluzione».
Tassare correttamente il driver per l’uso personale
Ma Targa Lite è adatta a flotte di qualsiasi dimensione e non solo quelle dai grandi numeri. Certamente quella della società basata a Torino aveva la necessità di cost saving importanti cui solo l’Iot (internet of things) può rispondere. Nella fattispecie, si doveva evidenziare l’utilizzo dei mezzi durante le attività personali dei driver. Con il risultato che la quota addebitata è risultata inferiore rispetto al reale costo chilometrico, così come previsto dalla policy aziendale.
«Con Targa Lite il nostro obiettivo è fornire un valido strumento a supporto dell’operatività quotidiana del fleet manager – osserva Alberto Falcione, VP sales di Targa Telematics -. Uno strumento che consenta anche la diffusione e la promozione all’interno dell’azienda di una cultura sensibile al risparmio».
Costi della flotta aziendale: due sprechi
Targa Lite si prefigge di ridurre due sprechi in particolare.
Anzitutto quantificare i chilometri effettuati per scopi non lavorativi o extra attività professionale. Come detto, in modo da poter attribuire al driver la corretta tariffa prevista dalle policy aziendali.
Il secondo è relativo alla spesa per l’acquisto di carburante. Spiegano da TT: «Vengono monitorati gli extra costi sostenuti dall’azienda per i rifornimenti fatti senza prestare la dovuta attenzione al prezzo per litro».
Targa Lite: come funziona
Il funzionamento di Targa Lite è molto semplice, così come la sua implementazione.
Viene installato uno strumento IoT sui mezzi della flotta e si inseriscono i parametri di riferimento nella piattaforma web per offrire al fleet manager un monitoraggio su misura.
La piattaforma ha bisogno di informazioni sul calendario lavorativo e sulla carta carburante, che il sistema prevede di importare anche tramite automatismo. Infine, sulla soglia di tolleranza che ogni fleet manager fissa rispetto all’utilizzo del carburante.
Una volta inseriti questi dati, il gestore flotte può impostare i suoi obiettivi di saving e monitorarne il raggiungimento. Inoltre, può decidere se applicare interventi correttivi all’intera flotta, porzioni di essa o a gruppi specifici.
«A differenza di altri prodotti in commercio, che hanno come scopo solo il monitoraggio, Targa Lite offre infatti anche la possibilità di implementare e tracciare le azioni proattive di sensibilizzazione rispetto al tema degli sprechi», spiega una nota.
La tecnologia di Targa Lite si fonda su quanto sviluppato da Targa Telematics nell’ambito dell’intelligenza artificiale e del machine learning sulla base dei dati raccolti dalla flotta dell’impresa.