Soddisfazione per i risultati raggiunti nel 2008; niente pessimismo per il 2009, anzi, una cauta fiducia nelle potenzialità del mercato flotte; un certo scetticismo, con la scontata eccezione di Renault, sulle possibilità di penetrazione dell’auto low cost tra le flotte aziendali; e nessuna preoccupazione circa il downsizing e downgrading nella scelta dell’auto da parte dei clienti “corporate”, cioè le aziende, più una minaccia, per ora, che un dato di fatto. E che, comunque, si è preparati ad affrontare grazie a prodotti nuovi e dai consumi ridotti. Questo, in sintesi, il sentimento dei più importanti costruttori di auto nel momento peggiore di una crisi economica che invece preoccupa, e parecchio, sul fronte della clientela retail, cioè i privati. MissionFleet ha fatto il punto della situazione con cinque grandi protagonisti del mercato, in rigoroso ordine alfabetico Fiat, General Motors, Mazda, Peugeot, Renault. Non è stata “in grado di rispondere” alle nostre domande, invece, Volkswagen mentre hanno preferito non rispondere BMW, Chrysler, Citroën, Ford, Honda, Mercedes e Nissan, a palese dimostrazione che esprimere una chiara visione su quello che ci aspetta nel 2009 non è affatto semplice.
Fiat
Ma vediamo nel dettaglio la “vision” dei 5 grandi. «La locazione veicoli», spiega Erasmo Paone, vicepresident fleet & used cars di Fiat group automobiles, «mantiene trend positivi e dimostra di essere una formula preziosa per le aziende. Questo ci fa ritenere che non sussistano particolari minacce per questo segmento di business». Per quanto riguarda Fiat Group, «malgrado le turbolenze che il mercato dell’auto sta vivendo, abbiamo rispettato gli obiettivi registrando nel 2008 un aumento delle vendite e consolidando la quota di mercato in Italia. Le immatricolazioni di vetture a grandi imprese e società di noleggio in Italia sono cresciute di circa 4,5% rispetto al 2007 e ancor più in Europa». Per quanto riguarda il 2009, in generale, secondo Paone, «questa situazione di crisi generalizzata e le previsioni di una ulteriore contrazione della domanda globale di auto non potranno non riflettersi anche sul mercato delle aziende, che ben difficilmente amplieranno la flotta esistente e anzi tenderanno a mantenere ancora in parco quella attuale alla ricerca di possibili risparmi. Riteniamo che sia ancora possibile una crescita in questo segmento ma veramente molto limitata. Fiat Group e Corporate Fleet Solutions sono tuttavia pronte con una gamma di soluzioni che ci permetteranno di sfruttare al meglio ogni opportunità di mercato rafforzando la nostra attitudine ad essere Partner di mobilità».
General Motors Italia
«Nel 2008», gli fa eco Fabio Scacco, direttore flotte e veicoli commerciali di General Motors Italia, «il settore business ha risentito in misura più contenuta dell’evidente crisi del mercato automobilistico. Abbiamo il dovere di mantenere un cauto ottimismo anche se situazioni come l’attuale nascondono spesso insidie pericolose, lo scenario può cambiare in qualsiasi momento». Per quanto riguarda General Motors Italia, «il 2008 è stato positivo. A livello di volumi e nonostante la crisi, abbiamo raggiunto e in taluni casi superato i nostri obiettivi».
Mazda Italia
Anno in crescita anche per Mazda Italia. «A fronte di un calo di mercato consistente», sottolinea Claudio Di Benedetto, responsabile flotte della casa giapponese, «Mazda è cresciuta il 12% sui volumi rispetto al 2007. Per il 2009 vogliamo consolidare questa nostra crescita rafforzandoci soprattutto sul mercato del noleggio a lungo termine, che consideriamo strategico e premiante per il nostro brand».
Peugeot Italia
Crescita a due cifre, nell’anno appena concluso, anche per Peugeot Italia. «Per quanto riguarda il settore dei Commerciali», dice Andrea Valente, direttore vendite alle aziende di Peugeot Italia, «siamo in crescita del 15% a livello di quota di mercato. Per quanto riguarda, invece, il settore autovetture, sul mercato società + noleggi Peugeot Italia ha incrementato la performance del 2007 di un 20%, a fronte di un mercato cresciuto di circa il 5%. Se, poi, consideriamo il dato relativo al solo mercato società, il nostro incremento è del 30%. Per l’anno prossimo, prevediamo di continuare questa crescita, soprattutto nella quota di penetrazione».
Renault
Stabile, invece, l’anno appena concluso per Renault. «Nonostante la sofferenza dei mercati automobilistici», spiega Nino Colicino, direttore vendite flotte di Renault Italia, «contiamo di chiudere il 2008, per quanto riguarda il canale flotte, in linea con il 2007 (circa 55.000 unità), considerando all’interno anche il nolo (lungo e corto termine). Riguardo al mercato dei veicoli commerciali chiuderemo con quasi 14.000 unità, un risultato che riteniamo soddisfacente. Al momento è difficile fare una previsione sul 2009, sia per noi che per i nostri clienti, visto che siamo in un periodo molto complesso dal punto di vista economico e finanziario, per cui l’evoluzione del mercato automobilistico e del mercato in generale è strettamente legata alla risoluzione della crisi internazionale».
La risposta delle Case alla crisi possibile
Ma al di là dei numeri, come si sono attrezzate le Case per rispondere al meglio alla domanda del mercato corporate e prevenire un’eventuale crisi? «Abbiamo ulteriormente rafforzato la nostra squadra di key account», chiarisce Paone. «Riteniamo fondamentale tenere i rapporti con i nostri grandi clienti, quelli con parchi di oltre cento vetture, a prescindere dalla formula che vogliono utilizzare, acquisto o noleggio. Il contatto diretto ci consente di comunicare meglio al cliente le potenzialità delle nostre vetture e in che modo queste potenzialità sono in grado di migliorare le proposte di mobilità all’interno delle car policy aziendali. Per servire le aziende più piccole, invece, vogliamo puntare sempre di più sulla capillarità della nostra rete, composta di circa 7 mila punti vendita e di assistenza. Si tratta di due strategie diverse, accomunate però da una matrice comune e da una sempre elevata interazione rete-centro».
«I clienti», chiarisce Scacco, «in alcuni casi comprensibilmente disorientati, apprezzano sempre di più interlocutori disponibili a studiare insieme le loro esigenze di mobilità senza trascurare alcun tema. Non solo aspetti economici ma anche aspetti motivazionali del personale oltre a una rinnovata sensibilità alle questioni ambientali. Noi sentiamo il dovere di mettere a loro disposizione non solo i nostri prodotti ma anche la nostra esperienza. E se, come credo, riusciremo a farlo, ritengo che anche il 2009 possa garantire risultati all’altezza delle aspettative».
«Mazda», sottolinea Di Benedetto, «già da tempo ha intrapreso una politica di concretezza, quella di produrre vetture riccamente equipaggiate con un rapporto qualità/prezzo pressoché imbattibile. Il tutto senza considerare l’eccellente qualità intrinseca di un prodotto pensato e costruito interamente in Giappone accompagnato da uno stile molto ricercato e distintivo. Alla fine questo significa che abbiamo la possibilità dipresentarci sul mercato business con il prodotto più adatto a questo momento contingente di crisi. I risultati che Mazda sta facendo nel noleggio a lungo termine sono incoraggianti e in crescita, segno che la nostra ricetta è vincente in questo mercato in quanto incontra le loro esigenze».
In casa Peugeot, spiega Valente, «non stiamo intraprendendo al momento alcuna iniziativa in funzione della situazione contingente perché già da tempo ci siamo strutturati per far fronte ai prevedibili mutamenti della domanda. Per esempio, dall’inizio di maggio è operativa Peugeot Mobility. È la nuova struttura del marchio nata per soddisfare le attese in fatto di noleggio a lungo termine non solo delle grandi aziende ma anche di nuovi soggetti come le piccole e medie imprese, le ditte individuali ed i professionisti, molti dei quali interessati anche ai veicoli commerciali».
Negli ultimi anni «Renault Italia», dice Colicino, «ha investito molto sul canale aziende. Per quanto riguarda i servizi, abbiamo promosso un’iniziativa ad-hoc rivolta alle aziende: un parco auto in prova, destinato agli opinion leader ma anche alle aziende, sia quelle già clienti sia quelle in procinto di cambiare car policy. Una struttura di Fleet Marketing gestisce direttamente la movimentazione delle auto e il database clienti ai quali far provare la nostra gamma. Per quanto riguarda le indicazioni che provengono dalle principali società di noleggio, in particolare a lungo termine, in un panorama di incertezza dettato dalla crisi economico finanziaria», precisa Colicino, «si sta sempre più evidenziando la tendenza da parte di molte grandi aziende, il cui parco è gestito in Nlt, a chiedere deroghe ai noleggiatori sulla durata dei contratti in scadenza. Renault sta studiando, insieme ad alcuni operatori del Nlt, la possibilità di creare un prodotto di noleggio low-cost (in termini di prodotto e servizi) che contenga, rispetto al prolungamento di un tradizionale contratto in scadenza da 36 a 48 mesi, un’offerta competitiva di rinnovo a 12 o a 24 mesi».
Lo spauracchio downsizing/downgrading
Uno spauracchio, tra i costruttori come tra i noleggiatori, è la necessità di ridurre le emissioni di anidride carbonica e, nell’immediato, il downsizing e il downgrading nelle scelte d’acquisizione dell’auto da parte delle aziende. Secondo Paone, «gli scenari che deriveranno da basse emissioni di anidride carbonica e downsizing/downgrading non saranno un vincolo, bensì una grande occasione di rilancio di questo mercato. Vi è nel mercato una sicura tendenza al downsizing». Molte le cartucce in mano alla multinazionale torinese. Oltre a una gamma completa e varia, «una gamma a metano che assicura fortissimi risparmi per le flotte a grande percorrenza, la predisposizione Gpl in fabbrica che assicura la sicurezza assoluta degli standard di produzione industriale, nuove versioni caratterizzate da basse emissioni per le top di gamma».
«I vincoli di questa natura» (la riduzione di emissioni, ndr), spiega Scacco, «rappresentano sempre un’opportunità per quelle aziende che a livello progettuale hanno dimostrato di saper sviluppare i propri piani in modo efficace. La programmazione di rinnovo e arricchimento della nostra gamma è sviluppata in questa ottica per farci trovare pronti alle nuove normative. Per quanto riguarda il presunto problema di “downsizing”, il nostro punto di vista è che il successo di una marca o di un Gruppo passa attraverso il presidio di ogni segmento di mercato per offrire un ventaglio di alternative completo alla clientela in qualsiasi momento. Non è per noi quindi un problema da affrontare ma un’opportunità».
«Su questo settore», dice Di Benedetto, «Mazda ha da due anni lanciato la sua sfida alla riduzione dei consumi che passa attraverso un approccio totalmente nuovo alla costruzione dell’intera autovettura. Noi la chiamiamo “la strategia del grammo”, cioè una attenzione maniacale alla riduzione di peso delle nostre autovetture attraverso l’impiego di materiali altamente innovativi. Questo, accompagnato a una crescita nella tecnologia dei propulsori, ci permette di avere consistenti riduzioni di consumi e di gas effetto serra CO2. La strategia del grammo non è altro che un downsizing, che non penalizza né la sicurezza, né l’abitabilità e il confort delle vetture. Abbatte solamente il vero nemico dei consumi e dell’inquinamento: il peso superfluo».
«Per Peugeot», sottolinea Valente, «la riduzione delle emissioni non è mai stata vista come un vincolo, bensì come la strada obbligata verso una mobilità individuale realmente sostenibile, che ci ha sempre visti impegnati in prima linea, spesso in anticipo rispetto alle norme e alle richieste del mercato. Per esempio, nel 2000, dopo aver lanciato i motori HDi, i turbodiesel più puliti della loro epoca, abbiamo iniziato ad abbinarli al FAP, il filtro attivo antiparticolato che praticamente annulla le emissioni di particolato allo scarico. In futuro, questa volontà verrà confermata dai modelli che saranno derivati dalle concept car con motorizzazione ibrida (propulsione termica abbinata ad una elettrica) presentate in ottobre al Salone di Parigi. Per quanto il downsizing, la nostra gamma di motori è in grado di soddisfare le esigenze più varie. Ciò vale anche per il downgrading».
«La vera innovazione», conclude Colicino, «sarà costituita dal veicolo elettrico su cui Renault sta lavorando da tempo e che sarà una realtà a partire dal 2011. Da un’analisi realizzata sulle auto del servizio postale francese è emerso che più del 90% dei veicoli percorre meno di 100 km al giorno, con una media di 60 km al giorno. Il veicolo elettrico, con emissioni zero e un’autonomia stimata a circa 100-150 km al giorno, rappresenterà, dunque, un’innovazione eccezionale e, per le flotte, potrebbe essere una valida alternativa ai veicoli con propulsori termici».