Il Codice della Strada, già modificato attraverso la legge 120/2020 del 20 settembre (Decreto Semplificazione) e la 178/2020 (Legge di Bilancio 2021), viene sottoposto ad ulteriori aggiornamenti con il Decreto Infrastrutture pubblicato il 10 settembre 2021.
Intendiamo il Decreto 121/2021 entrato in vigore il giorno dopo l’inserimento nella Gazzetta Ufficiale e riguardante le «Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale».
Le principali novità: migliora la sicurezza, semplifica l’iter degli investimenti nelle infrastrutture e tutela maggiormente la categoria di persone definita “utenza vulnerabile“, con particolare attenzione a individui con disabilità e donne in gravidanza.
Com’era stato aggiornato il Codice della Strada nel 2019? Leggilo a questo link.
Aggiornamenti sulla mobilità: Il Codice della Strada 2021
Come abbiamo detto, parte delle modifiche principali riguarda alcune categorie di persone.
Donne in gravidanza e genitori con figli fino a due anni
Il Governo ha deciso di introdurre delle norme che tutelino maggiormente le donne in gravidanza e i genitori con figli piccoli.
Innanzitutto, è stato modificato l’articolo 7 comma 1 del Codice della Strada, che disciplina le disposizioni sulla circolazione nei centri abitati. Tra gli spazi che possono essere riservati alla sosta (permanente o temporanea) hanno aggiunto anche i cosiddetti “stalli rosa”. Tali aree sono riservate a donne in stato di gravidanza o genitori con un bambino fino a 2 anni di età. In entrambi i casi, il veicolo deve essere obbligatoriamente munito di “contrassegno rosa” del Comune.
Conseguentemente, si estendono i divieti di fermata e sosta dei veicoli in questi spazi, pena la sanzione. È l’articolo 158 comma 2 g-bis che lo stabilisce.
Il decreto aggiunge poi l’articolo 188-bis al 188 che regola la circolazione e la sosta di persone con disabilità. Sulla base di questo, gli “enti proprietari della strada”, mediante segnaletica appropriata, possono allestire degli appositi spazi per la sosta di donne in gravidanza e genitori con bambini fino a due anni, per agevolare la loro mobilità.
Persone con disabilità
Molti sono invece i cambiamenti legati agli spazi riservati alle persone invalide.
Se l’articolo 7 sopracitato già ammetteva appositi parcheggi per persone disabili, si è data una stretta alle conseguenze in caso di inosservanza. Le multe aumentano e diventano più onerose.
È stato, difatti, aggiunto l’articolo 158 comma 4-bis che regola le sanzioni relative ai casi di divieto di sosta e fermata. In caso di sosta in parcheggi riservati a questa categoria, infatti, da settembre la multa va da 80 a 328 euro per ciclomotori e motoveicoli e da 165 a 660 euro per gli altri veicoli.
Se invece una persona, pur avendo diritto di sosta in suddette aree, non osserva le condizioni e i limiti a cui sono soggette, riceverà ugualmente una sanzione da 87 a 344 euro.
Peraltro, il Governo ha modificato l’articolo 1 della legge 178, consentendo la sosta gratuita per le persone affette da disabilità sulle strisce blu qualora i parcheggi a loro riservati risultassero occupati.
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Novità due ruote: targhino, moto ambulanze, moto taxi e stop ai 125 sulle autostrade
Il primo importante aggiornamento riguarda le moto da enduro. È ufficiale: dopo più di dieci anni, durante le gare sarà possibile montare una targa sostitutiva.
Il targhino è legale già da anni in altri Paesi europei e anche l’Italia decide per il sì. Non utilizzando la propria targa infatti, gli enduristi eviteranno di perderla, rovinarla o romperla con conseguenti ricadute sulla visibilità della stessa. In questo modo, non saranno più costretti a reimmatricolare il veicolo più volte durante l’anno.
Federmoto commenta: «Si tratta di un risultato storico a lungo atteso dal settore motociclistico: siamo finalmente riusciti a far comprendere alle istituzioni quanto sia importante preservare la targa dal rischio reale di danneggiamento o perdita durante le competizioni di enduro, con conseguenze economiche pesanti per i proprietari della moto, costretti alla reimmatricolazione».
Il provvedimento deve ancora essere ufficialmente approvato dal Senato, ma sul testo il Governo ha posto la questione di fiducia, che rende impossibili ulteriori modifiche.
È poi stato approvata la modifica che riguarda l’utilizzo dei motocicli per servizi di trasporto taxi e prima emergenza sanitaria o pronto soccorso. Si tratta di “moto ambulanze” e “moto taxi“. In questo modo si vuole garantire un servizio più svelto, soprattutto nelle grandi metropoli particolarmente congestionate dal traffico.
Infine, rimane il divieto di circolazione su autostrade e tangenziali di tutti i motocicli di potenza inferiore a 150cc. Ai 125 rimane dunque ancora proibita la circolazione su queste strade.
Potranno, tuttavia circolare i motoveicoli a emissioni zero solo se sviluppano più di 11 kW, equivalenti a 15 Cv.
Proprio a causa del permanere del divieto, l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori si dice solo parzialmente soddisfatta delle novità. Ha, difatti, commentato a riguardo Paolo Magri, il presidente di Confindustria Ancma:«Con la soddisfazione per le novità e i risultati ottenuti insieme alla Fmi (Federazione motociclistica italiana), dobbiamo purtroppo registrare anche la mancata approvazione della misura riguardante l’accesso dei motocicli 125 in autostrada».
Altre notizie sul Codice della Strada 2021
Tra le ultime novità, segnaliamo l’aggiornamento dell’articolo 61.
Gli autoarticolati e gli autosnodati non devono eccedere i 18 metri (compresi gli organi di traino). Prima non potevano superare i 16,50 metri. Tra questi, i mezzi destinati a sistemi di trasporto rapido di massa (metropolitane e simili) possono raggiungere il massimo di 24 metri se viaggiano sulle corsie riservate e autorizzate dal Ministero delle infrastrutture.
Un’altra modifica del già citato articolo 7 prevede anche la possibilità per il sindaco di creare spazi riservati a: veicoli elettrici, per il carico e scarico delle merci e adibiti al trasporto scolastico. Negli ultimi due casi, solo negli orari stabiliti.
Interessante l’aggiornamento dei requisiti per il conseguimento del certificato di abilitazione professionale KA, per la guida di motoveicoli fino a 1,3 tonnellate adibiti al servizio di piazza e per il noleggio con conducente. Per entrambi, da settembre è obbligatorio un attestato di partecipazione a un corso di formazione di primo soccorso.
Infine, ricordiamo che l’uso della targa di prova – rilasciata in caso di prove tecniche sul veicolo – sulle auto già immatricolate è definitivamente consentito.
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Il Codice della strada e gli aggiornamenti
Per tutti gli articoli e gli aggiornamenti legislativi riguardanti il Codice della Strada, consulta il link consigliato dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Normattiva.