Ferrari al secondo posto in assoluto, e naturalmente prima tra i brand automotive, BMW al sedicesimo e Toyota al 31esimo posto sono i primi tre marchi più gettonati del mondo auto per la sesta edizione della classifica Italy RepTrak del Reputation Institute che misura la reputazione delle 150 aziende più apprezzate in Italia. Dopo essersi confermata l’azienda italiana più reputata al mondo secondo la classifica Global RepTrak® 100 Ferrero guida anche le aziende con la maggior reputazione in Italia, con Walt Disney al terzo posto, seguita da Lavazza, Canon, Samsung, Lego, Amazon , Pirelli e Armani a chiudere la top ten.
La classifica 2018 di Italy RepTrak fa il pieno di automotive, seppur in leggero calo
Tra i settori le Case automobilistiche, seppure in leggero calo rispetto al 2017 (leggi qui), sono presenti in massa con Ford al 54esimo posto, Nissan al 56esimo, Honda al 69esimo, il Gruppo PSA all’89esimo posto, Renault al 95esimo,Volkswagen al 106esimo posto, ed FCA al 135esimo. Tra queste, oltre a Ferrari e Nissan , tutte le altre sono in leggero calo. Oltre Pirelli al nono, nel settore pneumatici vi sono anche Bridgestone al 20esimo, Michelin al 29esimo, seguita da Bosch, altro punto fermo del settore, nonché di una serie di petrolieri come Q8 al 117esimo posto, Eni al 118esimo, Esso al 217esimo, ERG al 134esimo, Total al 137esimo e Tamoil al 145esimo.
“In un periodo caratterizzato da una crescente sfiducia nei confronti della politica e delle Istituzioni, crescono inesorabilmente le attese nei confronti delle aziende, oggi impreparate a guidare quel cambiamento atteso dai consumatori. Le aziende devono trovare il coraggio di guardare oltre la profittabilità del business nel breve termine. Le grandi imprese, anche se di settori diversi, devono avere interessi e progettualità convergenti per proporre una visione di medio-lungo periodo, assumendosi una leadership autentica e credibile proprio in un momento di vuoto della rappresentanza” ha detto Fabio Ventoruzzo, Vice President di Reputation Institute. reputazione crollata d esempio nel settore Telco (-7,8 punti) in un anno a causa delle polemiche per le “bollette a 28 giorni”