2035 elettrico

Chi non vuol rimandare il 2035 elettrico: Volvo, Uber, Ayvens e altri 47

Gli amministratori delegati e i dirigenti di 50 aziende europee hanno chiesto all’UE di non ridiscutere l’obiettivo di vendita di sole auto e furgoni a emissioni zero per il 2035.

In un appello i manager della filiera automotive, del settore delle tecnologie pulite, dei trasporti e dell’energia – tra cui Volvo Cars, Uber e la società di leasing Ayvens – affermano che l’obiettivo è “praticabile e necessario”.

Aderiscono all’iniziativa anche i produttori di veicoli elettrici Polestar e Rivian insieme alla società di logistica Maersk, ai rivenditori Metro e Tesco e al più grande franchisee di IKEA, Ingka.

“L’obiettivo del 2035 fornisce una direzione chiara che consentirà a noi imprese, insieme a tutte le altre parti interessate, di concentrarci sul cambiamento necessario”, affermano i dirigenti in una dichiarazione su Industryfor2035.org, la piattaforma nata con la collaborazione di Transport & Environment e Climate Group. E aggiungono: “Proseguire in questa direzione fornisce  la necessaria certezza sugli investimenti per il futuro dell’industria automobilistica in Europa”.

T&E supporta le 50 aziende pro-elettrico

Andrea Boraschi, direttore di Transport & Environment Italia, ha dichiarato: “Questo appello è un monito a considerare le ragioni e l’impegno di una parte ampia dell’industria europea, che crede nella transizioneha investito e sta investendo per renderla possibile.

La sua voce non dovrebbe essere ignorata, a partire dal governo italiano che vuole anticipare la revisione del regolamento al 2025 solamente per indebolirlo”.

Le aziende chiedono una nuova politica industriale

Le aziende sottolineano che l’obiettivo di emissioni zero per il 2035 ha ricevuto un mandato democratico dai governi e dagli eurodeputati dell’UE nel marzo 2023. Piuttosto che ridiscutere una legislazione già approvata, le aziende ritengono che gli sforzi dovrebbero concentrarsi sull’attuazione di quanto già concordato: politica industriale mirata e sostegno agli investimenti per una supply chain europea sostenibile delle batterie, diffusione delle infrastrutture di ricarica e crescita dell’energia rinnovabile, decarbonizzazione delle flotte aziendali e riqualificazione dei lavoratori per la transizione elettrica.

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