La sfida per l’auto è CASE: Connected, Autonomous, Shared ed Electrified

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Al #forumautomotive di Pierluigi Bonora  si è, inevitabilmente parlato delle auto del futuro e delle connected car, un mercato che, secondo la società globale di consulenza aziendale AlixPartners varrà oltre 40 miliardi di euro entro il 2018 e crescerà ogni anno mediamente del 20%.

CASE, ovvero Connected, Autonomous, Shared ed Electrified, è l’acronimo che usiamo per definire le sfide che l’industria automobilistica deve affrontare per il futuro” afferma Giacomo Mori, Managing Director di AlixPartners in Italia, che sottolinea come queste “saranno sfide tecnologicamente enormi e molto costose”.

I sistemi di “guida assistita” porteranno infatti nei prossimi 20 anni grandi cambiamenti, destinati a incidere ben oltre la mobilità individuale. Così come la propulsione elettrica che, se oggi è ancora un mercato di nicchia, ovvero solo lo 0,1% del parco circolante mondiale circa  700mila veicoli, con la Norvegia al 12%, è certamente un segmento destinato a crescere nei prossimi anni , soprattutto se si riuscirà ad ottenere economie di scala.

Ma non è solo l’elettrico a stravolgere i costumi  di utilizzo delle auto; il car-sharing a livello mondiale negli ultimi otto anni è cresciuto sensibilmente, con il numero complessivo di iscritti al servizio passato dai 400 mila del 2006 ai 4,9 milioni del 2014 (crescita media annua del 39%); parallelamente il numero dei veicoli in flotta è passato dagli 11.200 ai 92.200.

Insomma una sfida che alcune case stanno affrontando. Ma che attira anche voraci predatori come i grandi del web e della tecnologia, Google e Apple docet….

 

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