Dal governo arrivano buone notizie per contrastare il fenomeno del caro carburante 2022. Infatti, sono state individuate le risorse per la proroga di 10 giorni il taglio delle accise varato il 21 marzo 2022.
L’obiettivo è quello di alleviare l’impatto del rincaro dei prezzi nelle tasche degli automobilisti italiani con la proroga del decreto ministeriale che già prevede l’abbattimento di 25 centesimi dell’accisa su benzina e gasolio.
Va ricordato che nel medesimo “decreto Ucraina” esiste una misura a supporto dei dipendenti aziendali per tutto il 2022 con la possibilità di accedere ai buoni carburante, per un controvalore di 200 euro, che non concorrono alla formazione del reddito.
Proroga taglio accise con gli incassi extra del gettito Iva
Se vi state chiedendo la provenienza delle risorse per il prolungamento dell’abbattimento dell’accisa-carburanti dovete sapere che la risposta si trova direttamente nel testo del decreto.
Si legge: «In considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei prezzi dei prodotti energetici, le aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante sono rideterminate in 478,4 euro per mille litri per la benzina (dai precedenti 728,4 euro) e in 367,4 euro per il gasolio (617,4 euro)».
Il sovra-gettito Iva, che ha determinato maggiori incassi per lo Stato, è stato quindi utilizzato per l’abbattimento dell’accisa estendendolo fino al 2 maggio.
Esattamente 10 giorni in più rispetto a quanto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale con il decreto contro il caro-energia che aveva scadenza il 22 aprile.
Una possibilità preannunciata dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, verso fine marzo. Il premier aveva anticipato l’iniziativa per mantenere il prezzo di benzina e diesel sotto i 2 euro con il taglio delle tasse di 25 centesimi al litro.