Cambio gomme: pneumatici all season e green sono le nuove tendenze. Michelin è stata la prima azienda a offrire pneumatici “green”, già nel 1992, ben prima che la sostenibilità diventasse un tema riconosciuto. Da allora, il costruttore ha voluto coniugare prestazioni e sicurezza con la sostenibilità. Quest’anno alza il tiro con il pneumatico Michelin e.Primacy, che è il primo per il quale è stata emessa una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (EPD), e con Pilot Sport EV, un pneumatico sportivo dedicato alle vetture elettriche più performanti.
Inutile negare che in tema di flotte e responsabilità sociale d’impresa, questi nuovi prodotti contribuiscono a redigere una CSR virtuosa. Che non riguarda solo le gomme nuove, come ci spiega la Key account manager flotte di Michelin Italia, Elena Rubin.
Avete chiesto di inserire test anche sui pneumatici usati: perché questo dovrebbe giovare al gestore di una flotta aziendale?
«Sì, esatto. Michelin già sviluppa i propri pneumatici con l’obiettivo di mettere sul mercato prodotti che siano performanti da nuovi, ma anche da usurati fino al limite legale di usura, che per le auto è 1,6 millimetri.
Purtroppo, molti operatori del settore consigliano di cambiare le gomme prima, anche a 3 o 4 millimetri, portando così ad un aumento dei costi per la flotta a causa della sostituzione più frequente dei pneumatici. Ma l’impatto è, ovviamente, anche ecologico, perché questo comportamento porta ad un aumento delle materie prime necessarie.
In realtà, le prestazioni dei pneumatici su asciutto tendono a migliorare con l’usura.
È il caso, tra gli altri, degli spazi di frenata e del consumo energetico. Dato che le prestazioni che peggiorano sono quelle su bagnato e su neve, Michelin chiede che vengano introdotti test in queste condizioni anche sui pneumatici usurati. Per essere più trasparenti verso gli acquirenti e impattare positivamente sull’economia e sull’ecologia».
Quali sono i prodotti d’interesse per le flotte aziendali tra pneumatici all season, estivi e invernali?
«Storicamente le flotte aziendali si sono sempre orientate verso il cambio stagionale, optando quindi per il doppio treno estivo e invernale.
Il tema all season sta però diventando sempre più importante anche per i parchi auto aziendali. È un settore che si sta spostando verso questo segmento più tardi rispetto al mercato dei privati, ma prende in conto con sempre maggiore attenzione i benefici di questa tipologia di pneumatici».
Elettrificazione della flotta: come Michelin sta supportando la trasformazione?
«Circa il 20% del consumo di energia di un’auto è imputabile alla resistenza al rotolamento dei pneumatici.
E su questo aspetto Michelin è da sempre un riferimento, con prodotti ad alta scorrevolezza che consentono di ridurre i consumi di carburante alle auto a motore termico, dunque di aumentare l’autonomia di quelle elettriche.
Ad esempio il già citato Michelin e.Primacy, che si rivolge a tutti i tipi di auto – termiche, ibride ed elettriche – permette a quest’ultima categoria di guadagnare circa il 7% di autonomia in più».
Quali benefici porta con sé il nuovo All Season di Michelin?
«Da settembre è disponibile il nuovo Michelin CrossClimate2, l’evoluzione dell’all season che ha rivoluzionato questo settore sei anni fa e che oggi è il più venduto in Italia ed in Europa.
Il grande vantaggio è che può essere utilizzato tutto l’anno senza dover ricorrere al cambio stagionale tra pneumatici estivi e invernali. Evitando così i costi ad esso connessi ed il fermo del mezzo.
Inoltre, oltre all’ottima efficienza energetica, al pari dei migliori pneumatici estivi, anche Michelin CrossClimate2 è testato sia da nuovo, sia da usurato fino al limite legale di usura. E anche in questa condizione supera il test sul bagnato previsto per omologare i pneumatici nuovi».
Light commercial vehicles (LCV): con le consegne dell’e-commerce, è un mezzo di trasporto in crescita nelle flotte. Quali sono le novità?
«È uno dei pochi segmenti di mercato che cresce ogni anno e, anche per questa tipologia di mezzi, abbiamo un’offerta completa che si chiama Michelin Agilis.
Per chi continua ad indirizzarsi sul cambio stagionale estate e inverno, abbiamo Agilis 3 e Agilis Alpin. Invece, per chi non ha necessità del doppio treno e preferisce una soluzione più comoda come l’all season, abbiamo la gamma Agilis CrossClimate».
Quali sinergie si stanno creando dall’acquisizione di Masternaut?
«A partire dal 2016, Michelin ha notevolmente migliorato la sua gamma di servizi per la gestione delle flotte.
Dopo le acquisizioni di Sascar in Sud America e NexTraq in Nord America, l’acquisizione di Masternaut nel 2019 ci ha permesso di rafforzare ulteriormente l’esperienza del gruppo in Europa, dove progettiamo e offriamo soluzioni connesse per gestire flotte di tutti i tipi di veicoli, tra cui camion e semirimorchi, furgoni, pullman e autobus e veicoli da costruzione.
Michelin e Masternaut lavorano a stretto contatto con i propri clienti per sviluppare una conoscenza approfondita delle loro operazioni, al fine di aiutarli a gestire le loro attività in modo ancora più efficace. I dati dei veicoli vengono acquisiti dagli strumenti telematici e quindi compilati, analizzati e interpretati per fornire approfondimenti e azioni che possono essere utilizzati per migliorare l’efficacia operativa e l’efficienza.
I vantaggi includono la riduzione dei costi, il miglioramento della sicurezza, la riduzione dell’impronta di CO2 della flotta e l’aumento della produttività. Il contatto regolare con i clienti e il servizio di assistenza clienti quotidiano sono le chiavi del nostro successo.
Masternaut è una parte importante della strategia “All Sustainable” di Michelin per il 2030, presentata lo scorso aprile».
Dalla mescola alla Stella Verde della guida Michelin
Tutto il gruppo Michelin ha un obiettivo chiaro: raggiungere la neutralità di carbone dei propri stabilimenti entro il 2050. Sempre entro lo stesso anno intende raggiungere il 100% di materie prime sostenibili in tutti i suoi prodotti.
Per raggiungere questi target, il primo orizzonte al 2030 impone di ridurre del 50% le emissioni di CO2 negli stabilimenti (rispetto al 2010). Quindi aumentare il contenuto dei materiali sostenibili nei prodotti fino al 40%.
Inoltre, dallo scorso anno anche la Guida Michelin, riferimento internazionale per la ristorazione, ha introdotto un nuovo simbolo che premia gli chef maggiormente impegnati in una gastronomia sostenibile: la stella verde Michelin.