Un tema interessante, quello del calo oltre il previsto (almeno secondo quanto popolarmente condiviso, come previsto) del valore residuo dell’auto elettrica nel tempo.
Colpa della spinta tecnologica, o di quella commerciale scatenata da Tesla e carmaker cinesi? Ne parlano tutti e il rischio è paradossalmente di rallentare la transizione, ma lo quantificano bene quelle case auto che hanno rimborsato le società di leasing, per la discesa dei valori residui delle Bev usate.
Le fonte autorevole che ne parla in questi giorni è la dirigenza Ayvens (che somma Ald Automotive e LeasePlan). Un colosso con flotta milionaria, anche nel senso di numero veicoli: quasi 430mila dei quali alla spina. Dopo i casi di Hertz o la Sixt, che si alleggeriscono di alcune Bev, proprio Ayvens avrebbe ricevuto compensi dalle Case a fronte del forte calo degli importi nei bilanci.
Il motivo è che queste società necessitano di una “protezione ” dal calo prezzi e quindi valore da usata di auto a batteria. Una tutela anche per il mercato stessi alla fine e per le case , da un certo punto di vista. Con alcune di queste che potrebbero ritirare (acquistando) le proprie Bev, a scadenza leasing
Cosa fare per tutela dal calo valore auto elettrica
Un’ipotesi concreta, a valle, è il rinnovo dei contratti di noleggio Bev, quando sono in scadenza. Altra opzione per compensare il calo valore residuo, è l’aumento dei tassi sui canoni.
Infine la copertura assicurativa, sul valore residuo delle auto elettriche, troppo fluttuante. Sono però le case auto stesse interessate a tutelare questi rischi di perdita valore auto usata con spina, mettendo sul piatto, pare, garanzie di riacquisto alle società di leasing.
La curiosità popolare è sapere che percentuali di deprezzamento sono definibili oggi “giuste” a fronte di un ciclo vita del prodotto ancora non chiaro per tutti, quando si parla di lunga vita tecnica per il prodotto al netto dell’incognita pacco batteria.
