Bonus ecologico

Bonus ecologico auto, in Francia si terrà conto del ciclo produttivo

L'Eliseo agevolerà l'acquisto di veicoli sulla base non solo delle emissioni di scarico ma anche del CO2 prodotto nel processo di produzione, trasporto e distribuzione

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Nuovo bonus ecologico per l’acquisto di auto sono nell’agenda dell’Unione Europea. Si tratterebbe, come riporta l’agenzia Reuters, di agevolazioni che non si limitano a calcolare le emissioni del tubo di scappamento ma aggiungono quelle dell’intero ciclo produttivo.

In pratica, è una misura che taglierebbe le gambe alla produzione di auto cinesi che avvengono in fabbriche alimentate a carbone. Quindi ad alte emissioni di CO2.  Ma non solo: siccome la catena logistica dei costruttori di quel paese impone sostanzialmente l’invio via nave, ne deriva che il ciclo produttivo non rientrerebbe nei parametri europei.

Resta da capire se le auto di marchi europei prodotte in stabilimenti all’ombra della Grande Muraglia supererebbero il “test inquinamento”.

(Leggi dell’Ecobonus auto dello scorso anno in Italia)

Bonus ecologico auto, da oggi i francesi possono far domanda

Intanto, nella giornata di oggi, la Francia ha aperto le domande per il futuro bonus ecologico. I marchi automobilistici commercializzati in Francia possono infatti sperare di beneficiare delle agevolazioni governative. Le regole saranno inasprite per tenere conto dell’impronta di carbonio dell’intero ciclo produttivo.

A tal proposito, martedì scorso è stata inaugurata la piattaforma digitale dell’Agenzia per la transizione ecologica (Ademe). Consentirà all’agenzia di Stato di calcolare un “punteggio ambientale”.

Tale punteggio sarà basato sul mix energetico dell’attività di assemblaggio, dei materiali utilizzati e delle modalità di trasporto necessarie per movimentare il veicolo fino a destinazione.

In base ai programmi, il 15 dicembre verrà pubblicata la lista delle case che potranno beneficiare del bonus ecologico.

La UE potrebbe seguire lo stesso schema dell’Eliseo

Le nuove norme sui bonus permetteranno di privilegiare i modelli prodotti in Europa. Dalla “partita incentivi” sarebbero quindi esclusi molti dei veicoli importati dalla Cina. L’obiettivo dei francesi, che presto potrebbe estendersi al resto dell’Unione, è di evitare che un terzo della somma che ciascuno stato stanzia per incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni vada a vetture di paesi dove il ciclo produttivo è  poco green.

L’argomento bonus resta delicato soprattutto alla luce dei dati del Comitato dei costruttori francesi di automobili (CCFA). Questi mostrano che tre dei modelli elettrici più venduti in Francia nel 2023 – Tesla Model Y e Model 3 e Dacia Spring – sono prodotti principalmente in Cina.

Questo schema di incentivazione messo in campo dall’Eliseo è in linea con i dettami della UE sulla concorrenza. Ma non solo: è in linea anche con le regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.

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