Da un lato il Ministero non sblocca la riforma della rete carburanti, dall’altro i sindacati allertano per lo stato di agitazione e l’ipotesi sciopero dei benzinai, distributori carburante in genere, contro il disegno di legge.
Nell’autunno 2024 in ballo ci sono gli interessi pesanti anche dei petrolieri, oltre che dei lavoratori nel settore. Per via dei contratti, degli indennizzi per le bonifiche degli impianti e di vari criteri regolatori.
Dure le affermazioni della parte distributori:
«Se il provvedimento dovesse venire assegnato ad una delle Camere, in quel momento scatterà la nostra protesta. Se poi, nel frattempo, il ministro Urso avesse voglia di venire in Ascom a spiegarci il perché di tanta disponibilità verso le compagnie petrolifere, saremo lieti di ascoltare le sue ragioni. Sempre che ne abbia».
