Balzo in avanti delle propulsioni alternative nel terzo trimestre del 2018 in UE, così come di quelle a benzina, a discapito naturalmente di quelle diesel. I dati Acea (European Automobile Manufacturers’ Association) infatti, riportano un più 29,7% di nuove immatricolazioni con motorizzazioni alternative, trainate principalmente dalle buone prestazioni dei veicoli elettrici (più 37,4%), ibridi (più 37,1%) e ibridi plug-in (più 24,5%) e delle buone perfomance dei veicoli a GPL e a metano, a più 11,8% anno su anno, per una quota di mercato del 7,8% sul totale, con solo il 2% caricabili elettricamente. In crescita del 15,2% quelle a benzina, ad eccezione della Svezia…, arrivando a un market share del 58%, con 7 punti percentuali in più. In calo, e ormai ci stiamo stancando anche di dirlo causa guerra al diesel, le nuove immatricolazioni a gasolio, diminuite nella maggior parte dei paesi dell’UE ad eccezione di Danimarca, Romania, Bulgaria e Polonia, del 18,2%, passando a una quota di mercato del 34,7% rispetto al 43,1% dello stesso trimestre di un anno fa.
Balzo in avanti delle propulsioni alternative secondo Acea; tra i principali mercati boom, grazie anche al gas, della Spagna
La domanda di veicoli a propulsione alternativa è aumentata significativamente in tutti i principali mercati dell’UE, ma con i maggiori incrementi percentuali soprattutto in Spagna, a più 62,5%), grazie ad un notevole incremento nei segmenti GPL e metano, seguita dalla Germania, a più 51,4%, Francia, a più 30,3%, dal Regno Unito, più 17,7% e, buon fanalino di coda, dall’Italia, a più 12,4%. Da segnalare nel trimestre in questione l’unico segno meno della Norvegia, in calo del 3%, il paese più avanzato per la mobilità elettrica del Vecchio Continente (leggi qui). A causa forse della frenata degli incentivi pubblici? Boom, invece, anche se con numeri ancora molto piccoli, in Lituania, a più 220,5% per 750 unità, Bulgaria, a più 218,4%, per 691 auto, e Lettonia, a più 154,4%, per 290 vetture.