Ieri il Ministero dei Trasporti ha fatto un passo indietro sul decreto anti-ricorsi, che aveva lo scopo di regolamentare la validità delle multe emesse dagli autovelox non omologati.
A fronte di una giungla di ricorsi, nel 2024 la Corte di Cassazione ha dichiarato nulle le sanzioni legate ai dispositivi approvati, ma non omologati.
Solo venerdì scorso la questione aveva finalmente ricevuto l’attenzione del governo, con il tentativo di risolvere una situazione che si trascina da anni, ma il Ministero dei Trasporti ha già fatto retromarcia.
Autovelox: il problema della mancata omologazione
Gli autovelox, pur essendo stati approvati, non sono stati mai omologati in modo corretto. Il Ministero dei Trasporti aveva inviato un documento tecnico con le specifiche dei modelli, ma non aveva mai definito in modo preciso le modalità di test per verificarne la conformità.
Questo vuoto normativo ha fatto sì che milioni di multe siano state emesse da dispositivi che non avevano una reale omologazione. La decisione della Cassazione di dichiarare nulle le multe ha quindi messo in luce una problematica che aveva creato incertezze giuridiche e aumentato il numero di ricorsi.
Il decreto anti-ricorsi sugli autovelox
Venerdì scorso, è stato presentato a Bruxelles un nuovo schema di decreto con l’intento di risolvere definitivamente la diatriba tra approvazione e omologazione degli autovelox. Il decreto anti-ricorsi propone che tutti gli autovelox installati dopo il 13 agosto 2017 siano considerati automaticamente omologati. Tuttavia, i dispositivi precedenti dovranno essere spenti, dando ai comuni sei mesi di tempo per chiedere l’omologazione o rimuoverli.
Questa proposta ha suscitato opinioni contrastanti. Se da un lato eliminerebbe la possibilità di fare ricorso per le multe emesse con dispositivi installati dopo il 2017, dall’altro comporterebbe lo spegnimento immediato di centinaia di autovelox già operativi, creando un ulteriore problema per le amministrazioni locali. Questo decreto, se approvato, avrebbe un impatto diretto sulle multe e sul funzionamento dei sistemi di rilevamento della velocità, con una soluzione che, da una parte, ridurrebbe i ricorsi, ma dall’altra penalizzerebbe i comuni che sarebbero costretti a dismettere i dispositivi non omologati.
Il futuro incerto degli autovelox e l’esodo estivo
Il futuro delle multe e degli autovelox in Italia è ancora incerto. Sebbene il decreto avesse lo scopo di mettere ordine, ieri il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini lo ha sospeso per maggiori approfondimenti.
Con l’arrivo dell’esodo estivo il problema potrebbe acuirsi. Le amministrazioni locali sono in attesa di chiarimenti, considerando i tempi stretti per verificare la compatibilità con le normative europee e per affrontare la questione dell’omologazione. In ogni caso, la giungla dei ricorsi non sembra essere ancora finita e ci vorrà del tempo per capire come il sistema si evolverà.
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