L’automotive è il grande assente nella manovra di bilancio che ha un orizzonte triennale. Ne parliamo con Andrea Cardinali, direttore generale di Unrae, intervenuto ai MissionFleet Awards. L’associazione delle case automobilistiche estere in Italia da tempo invoca misure governative a sostegno della domanda che abbiano un ampio respiro. Tuttavia nulla accade e i Governi che si succedono emanano solo incentivi “stop and go”.
L’Ecobonus chiude il suo ciclo triennale ed ha cambiato aspetto più volte ma sempre finanziato a singhiozzo. Il settore, invece, ha bisogno di una visione a lungo termine per dare sicurezza a 160mila famiglie.
Tanti sono, infatti, gli addetti nei settori della distribuzione e dell’assistenza.
Come rilanciare l’industria dell’auto? Leggi le 4 mosse di Unrae, Anfia e Federauto.
Automotive e manovra di Bilancio: il grande assente?
Si sperava di vedere qualche beneficio dal Pnrr, inoltre qualche rassicurazione per la Legge di Bilancio era arrivata, ma nella bozza nulla appare. La preoccupazione sale, anche per l’ambiente e per la qualità dell’aria che respiriamo.
«La prima conseguenza della depressione che sta vivendo il mercato automotive è proprio l’invecchiamento progressivo del parco circolante», dice Andrea Cardinali nella video intervista.
Con il DG parliamo anche della riforma della fiscalità dell’auto. L’augurio è che la detraibilità dell’Iva venga rimodulata in chiave ambientale: sarebbe l’azione migliore all’indomani di COP26 e delle molte riunioni che i Governi stanno svolgendo sull’emergenza climatica.
Unrae pubblica tutte le statistiche sulle immatricolazioni, costale a questo link.
ASCOLTA la videointervista sul canale Youtube di Missionline.it
(consigliamo la visione direttamente sul canale)
Le troppe disattenzioni dell’Esecutivo
L’attuale assenza di un intervento strutturale nella Legge di Bilancio – ancora in iter – non è isolata in termini di disattenzioni dell’Esecutivo.
Infatti, Unrae segnala che va a sommarsi alla mancanza di misure specifiche nel Pnrr nella parte di transizione energetica e della mobilità sostenibile. Un processo che nelle flotte aziendali è prioritario.
Spiega Unrae: «In questo modo, l’Italia diventa l’unico Paese europeo, con un’importante vocazione manifatturiera automotive, che non sostiene ed instrada il consumatore verso l’acquisto di auto e veicoli commerciali a zero e a bassissime emissioni, né interviene con specifiche misure di salvaguardia dei livelli occupazionali».