Notizia numero uno: da questo mese le auto elettriche di nuova costruzione dovranno essere progettate per fare un po’ di rumore. Notizia numero due: BMW ha incaricato il compositore tedesco Hans Zimmer di “comporre” il suono che dovranno emettere le auto emissioni zero della casa tedesca.
Andando con ordine: chi si aspettava che le auto elettriche contribuissero a rendere le città meno inquinate e più silenziose aveva ragione solo nel primo caso. La Commissione europea ha, infatti, emanato le nuove normative che puntano a rendere più rumorose le “e-auto” in modo che siano udibili da pedoni, ciclisti e altri utenti della strada.
D’ora in avanti, le auto elettriche di nuova costruzione (ma anche quelle ibride) saranno immatricolate solo se saranno dotate dei sistemi Avas o Audible Vehicle Alert System, nuovo acronimo made in Bruxelles che indica quei dispositivi che puntano a limitare la pericolosità (per gli altri) dei veicoli emissioni (e rumori) zero il cui arrivo silenzioso potrebbe non essere sentito.
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Auto elettriche di nuova costruzione: rumore di almeno 56 decibel fino a 20 km/h
Di questa misura si parla già da diversi anni anche se l’annuncio vero e proprio venne fatto nel 2018 mentre l’entrata in vigore è scattata a inizio mese e riguarda tutte le auto elettriche vendute all’interno dell’Unione europea a partire dal 1° luglio 2019. Per le vetture già in circolazione o già immatricolate tale obbligo partirà dal 2021. Almeno per ora il provvedimento non riguarderà le cosiddette “mild-hybrid“, ossia di quelle vetture dotate di un piccolo motore elettrico che recupera l’energia cinetica dalle frenate.
Secondo le direttive comunitarie, i veicoli dovranno emettere un suono di almeno 56 decibel d’intensità (ma inferiore a 75), durante la marcia a una velocità fino a 20 Km/h. I costruttori sono al lavoro da tempo per ottemperare alla normativa: mentre in passato alcuni costruttori avevano previsto la possibilità di disattivare manualmente tale suono, dal 1° luglio non sarà possibile, visto che gli impianti dovranno difondere il suono in maniera permanente.
Rumore, suono o sinfonia? Ecco come funziona il dispositivo Avas
Si tratta di uno strumento in grado di emettere un suono artificiale, che molto probabilmente sarà simile a quello di una normale vettura a motore termico (a benzina o a gasolio). Nessun problema per chi è a bordo della vettura, dato che il rumore prodotto sarà appena percettibile soprattutto se si hanno i finestrini chiusi, visto che la propagazione delle onde sonore avviene soprattutto verso l’esterno.
L’avviso acustico si adegua alla velocità dell’auto, aumentando d’intensità durante le accelerazioni e diminuendo nelle frenate, simulando perfettamente un’auto “tradizionale”. Come detto, al superamento di 20 km/h , il dispositivo si spegne visto che il rumore “naturale” provocato dalle auto elettriche a velocità maggiore è già di per sé udibile a causa dell’attrito con l’aria, del rotolamento dei pneumatici e del propulsore stesso.
Quanto messo in campo da BMW ha qualcosa di artistico: l’azienda bavarese ha infatti incaricato il compositore tedesco Hans Zimmer – già autore di colonne sonore di film come “Il Gladiatore”, “Re Leone”, “Mission impossible”, “Pearl Harbor” e molti altri – di creare un suono ad hoc per le auto elettriche di nuova costruzione. Il risultato è stato presentato a Monaco di Baviera (e dove sennò?) in occasione della presentazione della concept “BMW Vision M Next“, la supercar del futuro BMW.
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Mercato auto elettriche: il 2019 sarà positivo
Anche se in Europa il segmento delle auto elettriche è solo lo 0,22% del totale – pari a 650.000 unità – è in forte crescita. Basti pensare che nel solo 2018 sono state immatricolate 200.000 nuove vetture green. Percentualmente è la Norvegia la leader europea, con il 6,5% del cicolante che viaggia a batteria. A seguire: Regno Unito (0,48%), Germania (0,21%) e Francia (0,12%). E l’Italia? Molto indietro, con lo 0,03% e 12.330 auto elettriche circolanti rilevate nel 2018.
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Il trend è però in crescita in tutto il continente: si è passati infatti da poco più di 40.000 immatricolazioni nel 2014 a oltre 161.000 nel 2018, con un 2019 previsto in crescita. Per il momento il settore è trainato dalle politiche legate agli incentivi e dal noleggio lungo termine, che già da diversi anni mettono a disposizione della clientela un’ampia scelta di auto elettriche e ibride, una soluzione che permette di cambiare macchina periodicamente adeguandosi alle nuove normative senza costi aggiuntivi.