mercato auto 2024

Auto -10% e Veicoli Commerciali leggeri -16%: crolla il mercato Italia

Fiat (-41%) mantiene la terza posizione dietro a Toyota e Volkswagen, L’Italia se nel 2025 fa gli stessi volumi raddoppiando quota di BEV e PHEV, pagherebbe multe per 3 miliardi

Ancora un mese in rosso per il mercato dell’auto in Italia: a novembre 2024 male sia il comparto delle Passenger Cars sia quello dei Light Commercial Vehicles, confermando i risultati sullo stesso livello di ottobre.

Nelle Passenger Cars il passivo mensile supera le 15.000 unità (-10,84%), che portano il saldo dell’anno per la prima volta in negativo, seppure di poco: -0,21%. A novembre tutti i canali della distribuzione hanno performato peggio dell’anno scorso, con dati molto negativi soprattutto per il noleggio.

Auto immatricolazioni

Il lungo termine ha fatto segnare un calo del 24%, mentre il breve termine del 35%. Male anche il comparto degli acquisti aziendali in proprietà (-12,6%) e il canale dei privati (con un calo di oltre 6 punti). Sfiorano invece il pareggio le auto-immatricolazioni (-0,3%) che quest’anno hanno contribuito in maniera determinante a mantenere a galla il mercato. La quota delle km zero e delle demo a novembre è stata di oltre il 12%.

Mercato Lcv 2024

Situazione similare per il mercato degli LCV, che nel mese perde il 16,18% (dato che corrisponde a circa 3.000 targhe in meno). Ad allinearsi verso il basso sono stati soprattutto il canale del noleggio a lungo termine (-34%), i “privati” (ditte, artigiani e professionisti: -18%) e, in misura più contenuta, le società in proprietà e in leasing (-4%).

Positivo invece il risultato del noleggio a breve termine (+8%) e delle auto-immatricolazioni (+9%). Nel cumulato annuo il comparto dei veicoli commerciali leggeri riesce a rimanere al di sopra della linea di galleggiamento: +1,98%.

mercato auto 2024

Motorizzazioni

A livello di alimentazioni, novembre ha portato a un calo per tutte le tipologie, tranne che per le full hybrid tra le Passenger Cars (circa 1.500 targhe in più), mentre nei veicoli commerciali l’accentuata perdita nelle nuove targhe si è riflessa su tutte le alimentazioni, compresa quella diesel che rimane comunque la preferita in assoluto, con qualche unità in più per le plug-in hybrid (appena 14) e per i BEV (56). Le motorizzazioni considerate più ecologiche rimangono comunque su quote assai modeste.

mercato auto 2024

Volumi assoluti auto e Lcv

Dopo 11 mesi, le Passenger Cars targate sono state 1.450.000, 3.000 in meno del 2023 (-0,2%), con i privati che fanno appena meglio della media del mercato (+4%) e circa 32.000 targhe aggiuntive, gli acquisti aziendali diretti con un calo del 5% e il long rent fortemente penalizzato (-18%), con una perdita che ormai sfiora le 63.000 unità. Rimangono in attivo, invece, lo short rent (+21%) e le auto-immatricolazioni degli Oem e dei dealer (+12%) che, soprattutto nella prima metà dell’anno, hanno contribuito a sostenere il mercato.

Il risultato dei veicoli commerciali leggeri, in particolare dopo il giro di boa a fine giugno, desta ancora più preoccupazione rispetto alle vetture: dal +17,5% accumulato fino a giugno, si è scesi a uno striminzito +2%, con poco più di 173.000 immatricolazioni complessive, appena 3.000 in più del periodo gennaio-novembre 2023. A reggere il mercato degli LCV sono soprattutto le società che acquisiscono i mezzi con la formula della proprietà o del leasing (+4,7%). Anche il long rent fa la sua parte, sebbene su livelli appena superiori all’anno scorso (+1,7%). Società in proprietà e NLT costituiscono assieme il 75% del mercato delle nuove targhe dei mezzi da lavoro.

Il 2024 dovrebbe concludersi con circa 1.580.000 nuove targhe per le Passenger Cars e attorno ai 190.000 Light Commercial Vehicles.

mercato auto 2024

Commento al mercato auto e Lcv Italia 2024

“Con il calo di novembre (-11%), il mercato dell’auto del 2024 è sceso in territorio negativo”, commenta Salvatore Saladino, Country Manager di Dataforce Italia. “La chiusura dell’anno porterà a un livello di immatricolazioni ben più basso delle attese, attorno a 1,58 milioni di nuove targhe.

Le speranze di rilancio basate sugli inutili ecobonus sono state puntualmente smentite. Particolarmente pesante la situazione di Stellantis, che continua a scendere di quota. A novembre si è persa una vendita su quattro. Fiat (-41%) mantiene a stento la terza posizione dietro a Toyota e Volkswagen, ma il già poco consono gradino più basso del podio è persino insidiato da Dacia, che nell’undicesimo mese dell’anno ha immatricolato appena 260 auto in meno di Fiat.

A sottolineare la gravità della situazione della più importante azienda automobilistica (ex) italiana è la classifica Top 5 marchi per canale: Fiat non compare nelle prime 5 posizioni tra i privati, è soltanto terza nelle immatricolazioni dirette aziendali (dietro a Mercedes e BMW), addirittura quarta nel noleggio a lungo termine. In compenso rimane largamente prima nelle auto-immatricolazioni. Quota BEV all’interno dei marchi Stellantis in Italia 2,6% (4% la media mercato).

In Europa per non pagare multe bisognerà vendere 1 elettrica ogni 4 termiche. L’Italia, se nel 2025 volessimo fare gli stessi volumi 2024, raddoppiando la quota di BEV e PHEV, pagherebbe multe per circa 3 miliardi di euro. Se il mercato vetture in Italia nel 2025 volesse non pagare multe, sempre raddoppiando la quota di BEV e PHEV, chiuderebbe a 650.000 unità, il collasso del sistema”.

 

—> Crescono le auto storiche in Italia

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