La riduzione dei consumi dei carburanti, una miglioramento delle emssioni di CO2 e un amento della sicurezza stradale passano attraverso l’agevolazione all’acquisto di pneumatici auto, attraverso una detrazione fiscale. Questo in sintesi quanto emerso durante la tavola rotonda istituzionale in occasione di #FORUMAutoMotive, evento dedicato al mondo delle 4 ruote tenutosi ieri a Milano.
Per questo motivo, le aziende produttrici di pneumatici associate ad Assogomma (Bridgestone, Continental, Goodyear Dunlop, Michelin e Pirelli) da molti anni fanno la loro parte a favore della sicurezza stradale e dell’ambiente, investendo in innovazione tecnologica a vantaggio della sicurezza.
Da tempo l’associazione che raggruppa i produttori di pneumatici sottolinea come una detrazione fiscale per l’acquisto di pneumatici auto più performanti – al pari di quanto avviene per altri beni di consumo – da dedurre al 50% nella denuncia dei redditi, porterebbe a una riduzione dei consumi di carburanti e quindi delle relative emissioni, garantendo al tempo stesso maggiore sicurezza stradale grazie a più ridotti spazi di frenata su bagnato . “Un evidente vantaggio per la comunità” ha precisato il direttore di Assogomma, Fabio Bertolotti, che ha ricordato come, a fronte di importanti investimenti delle aziende produttrici, non vi sia stato, per il momento, alcun riscontro istituzionale nonostante il recente ricnoscimento di alcune agevolazioni per l’acquisto di mezzi pesanti ad alimentazione alternativa.
“Se l’orientamento, del tutto condivisibile, è quello di incentivare mezzi nuovi più sicuri e sostenibili, non si capisce perché questo vantaggio non sia stato esteso agli pneumatici, capaci di migliorare le caratteristiche complessive del mezzo, dal miglior rotalmento alla migliore aderenza”.
E visto che in Italia sono immatricolate 37 milioni di vetture, con un’età media di 11 anni (fonte Aci) si capisce come un risparmio di carburante e di emissioni di CO2 diventi importante se attuato su larga scala.
“Bisogna cambiare indirizzo: prima premiamo i comportamenti virtuosi e poi puniamo i trasgressori, non viceversa. Un’operazione che attraverso l’incentivo educhi l’automobilista a comportamenti virtuosi e all’utilizzo di prodotti che effettivamente possano dare un contributo al miglioramento della qualità di vita, o meglio ancora che riescano anche a preservarla” conclude Fabio Bertolotti.