Edr scatola nera

Assicurazioni auto e giudizio sinistri: tra Edr fissa e scatola nera portatile

In assenza di attuazione per le precise regole di uso della scatola nera (o black-box) le assicurazioni sono libere, ma ora arrivano gli EDR

La scatola nera, o black box, è da anni un uso nel mondo auto, flotte e assicurazioni in particolare più di altri. Le potenzialità però non sono mai state sfruttate a fondo, da tutti, anche per via delle norme e di comportamenti interessati di qualche attore.

Prossimamente, seguendo il Ddl Concorrenza 2024, potrebbero arrivare novità, attese per fare chiarezza e dare convenienza ad alcuni driver.

Il Ddl infatti regola la portabilità di alcuni dati per consentire, giustamente, all’assicurato di farsi quotare il rischio da un’altra compagnia. Quando scade la polizza, inoltre, si può far disinstallare senza costi il dispositivo.

Questo in linea di principio e teoria, ma pratica solo quando pienamente attuato, il regolamento, impone così di premiare con sconti chi accetta un monitoraggio. Che consenta la ricostruzione dei sinistri, la deterrenza di condotte pericolose e un miglior controllo del rischio.

Nei fatti però, a oggi, le regole esistenti sono quelle scelte dalle compagnie (che di recente aumentano i premi), fino a quando non sarà tutto precisamente normato. Quando l’art. 145-bis dal Cap sarà pienamente attivo, ci sarà prova legale dei fatti a cui le scatole nere si riferiscono, ma a oggi non può essere così, come espresso anche da recenti sentenze della Cassazione.

I dati registrati dalla black-box sono così liberamente valutabili, ma non vincolati al 100%, nei giudizi. Come lo saranno, gradualmente le registrazioni degli Edr (Event data recorder) obbligatori da luglio su tutti i nuovi veicoli. Questi ultimi, essendo “di serie” non possono essere disinstallati e saranno anch’essi oggetto di giurisprudenza.

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