Sono 298 gli stabilimenti di produzione o di assemblaggio dell’automotive tornati operativi in Europa, 196 dei quali all’interno della UE. Sono questi i numeri aggiornati resi noti da Acea, l’associazione europea dei costruttori auto. Costruttori alle prese con una crisi senza precedenti visto che i dati indicano che il numero di vetture vendute in Italia ad aprile è uguale a quello del 1949.
Da precisare che i 298 impianti assemblano auto ma anche van, camion, autobus e motori. In particolare, una mappa interattiva di Acea mostra che 142 stabilimenti di produzione in Europa assemblano auto, 38 veicoli commerciali leggeri, 58 mezzi pesanti, altri 58 autobus e 71 motori.
Le 16 aziende associate ad Acea sono attive in 21 paesi europei.
«Questi dati mostrano la rilevanza della nostra industria manifatturiera legata all’auto, diffusa in tutto il continente», ha detto Eric-Mark Huitema, direttore generale Acea. «Un positivo rilancio dell’automotive dopo l’emergenza Coronavirus sarà essenziale per la futura crescita economica dei paesi europei».
Da metà marzo, infatti, il comparto ha subito un tracollo con molti stabilimenti di produzione chiusi per intere settimane.
Come conseguenza di ciò, fino a oggi il numero di veicoli che non sono stati prodotti è vicino ai 2,3 millioni di unità. E sebbene un certo numero di fabbriche stiano lentamente riprendendo la produzione, sono ben al di sotto della loro piena capacità operativa.
Stabilimenti di produzione auto: la mappa della ri-partenza
«Dovessimo ritornare a pieno regime, i costruttori e i fornitori dovranno essere operativi in modo coordinato. E con sincronismo perfetto. Per questo abbiamo chiesto all’Europa di favorire una ripartenza congiunta di tutte le attività e degli investimenti. Bisogna anche stimolare la domanda, dato che le vendite sono crollate in tutti i mercati chiave».
Acea rappresenta il Gruppo Bmw, Cnh Industrial, Daf Trucks, Daimler, Ferrari, Fiat Chrysler Automobiles, Ford Europa, Honda Motor Europe, Hyundai Motor Europe, Jaguar Land Rover, Gruppo Psa, Gruppo Renault, Toyota Motor Europe, Gruppo Volkswagen, Volvo Cars e Gruppo Volvo.
L’industria auto europea impiega 13,8 milioni di persone (compreso l’indotto) e rappresenta il 6,1% dei posti di lavoro. Tale percentuale sale all’11,4 considerando il settore manifatturiero. Importante il contributo al fisco: 440,4 miliardi di euro, che generano un surplus di 84,4 miliardi di euro nell’Unione. Realizzando il 7% del Pil, alimentato anche da investimenti di 57,4 miliardi in ricerca e sviluppo.