MEA

L’eroica MEA, Continuare a volare tra missili e bombardamenti

La Middle East Airlines rimane l'unico collegamento attivo tra il Libano e il resto del mondo

Era il 17 settembre 2023 quando Israele lanciò un attacco hacker a cercapersone, walkie-talkie, radio e pannelli solari del gruppo armato Hezbollah, facendoli esplodere.

E mentre i due schieramenti tessevano l’arcolaio di una guerra «infinita», in cielo gli aerei non hanno mai smesso di volare.

Ali sempre più precarie, ma non perché fatte di cera. Droni, razzi e missili hanno solcato il cielo da quando Israele ha iniziato l’assalto a Gaza il 7 ottobre 2023, seguito dall’assalto al Libano un anno dopo.

Tra le compagnie aeree regionali, la più notevole, nonché unico collegamento rimasto con il mondo esterno è la Middle East Airlines, che ha continuato a volare anche nelle circostanze più difficili.

Considerando che la guerra continua, come e perché le compagnie aeree continuano a voler volare?

Perché gli aerei MEA continuano a volare?

Secondo gli esperti, la motivazione sarebbe imputabile a un altro attuale conflitto.

La guerra tra Russia e Ucraina scoppiata nel 2022 sancì infatti la chiusura dello spazio aereo dei due Paesi, riducendo notevolmente le tratte e imponendone di obbligate.

La guerra di Israele contro Gaza e il Libano ha ulteriormente ridotto lo spazio aereo disponibile.

È pericoloso volare?

Gli aerei commerciali dovrebbero essere sicuri se seguono una rotta di volo approvata.

Inoltre, oggi, grazie all’iperconnessione e all’avanzamento tecnologico, i piloti possono comunicare con facilità e premere semplicemente un paio di pulsanti per impostare una rotta alternativa prestabilita.

Tuttavia, è bene sapere che ciò non azzera il rischio, perché sorvolare la zona comporta comunque un «rischio calcolato» dal team di sicurezza della compagnia.

Cosa succede quando un Paese chiude lo spazio aereo?

L’unica soluzione è il reindirizzamento, anche se comporta dei problemi.

Chiudere lo spazio aereo su un’intera regione e dirottare i voli su un altro Paese potrebbe minacciare di sovraccaricare la capacità di quest’ultimo di gestire il traffico.

La chiusura dello spazio aereo ha anche un impatto finanziario: i paesi perdono entrate fiscali essenziali e rischiano di scoraggiare le compagnie aeree dal volare verso destinazioni all’interno dei loro confini.

I missili sono l’unico pericolo?

No. Un’altra minaccia è costituita dalla trasmissione di falsi segnali agli aerei.

Israele sta usando lo spoofing GPS per inviare dati errati a un localizzatore anziché sovraccaricare il segnale, come avviene nel caso del jamming del GPS.

Se ti trovi nella regione, non è insolito che la tua posizione GPS ti mostri improvvisamente nella città o nel paese sbagliato.

Le compagnie aeree hanno ormai familiarità con questa pratica e utilizzano sistemi di navigazione alternativi quando si verifica.

E la compagnia aerea israeliana?

Dal 2004, Israele ha equipaggiato i suoi aerei commerciali con sistemi antimissile. Il sistema di protezione del volo include un radar in grado di rilevare missili in arrivo e lanciare bengala per deviarli.

Nonostante le difficoltà, MEA ha proseguito così le sue operazioni quotidiane.

I media diffondono suggestive immagini del decollo e atterraggio degli aerei MEA, offuscate da insormontabili colonne di fumo provocate dagli attacchi.

La Middle East Airlines (MEA) continua a svolgere un ruolo cruciale nel collegare il Libano con il resto del mondo.

Grazie alla costante attenzione alla sicurezza e alle rassicurazioni ricevute dalle autorità e dalle ambasciate internazionali, l’aeroporto di Beirut rimane operativo per scopi civili.

D’altra parte, l’adozione di avanzati sistemi di protezione da parte di Israele evidenzia l’evoluzione della tecnologia nel settore aeronautico, con un crescente impegno a garantire la sicurezza del volo anche in scenari di conflitto.

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