Lufthansa guida la Top 5 dei cieli europei nel 2018, con il 12,3% del traffico passeggeri della regione, seguita da Ryanair, al 12%, IAG, al 9,8%, Air France-KLM, al 8,8% e da easyJet, con un market share del 7,7% secondo Scope. Insieme le cinque principali compagnie aeree europee superano la soglia del 50% della quota di mercato complessiva, anche a causa della concorrenza ferrea sui prezzi e sulla sovra capacità messa in campo dai vettori che hanno spinto fuori mercato diversi vettori (leggi qui).
Lufthansa guida la Top 5 dei cieli europei controllando il 12,3% del mercato. Si avvicina un consolidamento del settore?
Lufthansa guida la Top 5 dei cieli europei, ancora troppo frammentati. Si avvicina un consolidamento del settore, come detto, o auspicato, anche dal numero uno del vettore tedesco (leggi qui): “il lungo periodo di denaro a basso costo ha permesso agli imprenditori di creare compagnie aeree in tutta Europa per trarre vantaggio dalla crescita sostenuta del traffico passeggeri, ma così facendo, ha anche creato una sovra capacità che rende difficile per tutte le compagnie aeree, tranne le più grandi, far fronte all’aumento dei costi quando i prezzi dei biglietti sono sotto una tale pressione al ribasso” afferma l’analista di Scope Sebastian Zank, l’agenzia di rating che ha realizzato questo studio. La metà del mercato infatti, per la precisione il 49,4%, è in mano a una miriade di vettori, di cui facevano parte anche quelle compagnie che purtroppo hanno dovuto mettere gli aerei a terra, come Monarch, Primera, Small Planet, Azur, Cobalt, VLM o PrivatAir. Alcune delle quali hanno ceduto slot, aeromobili, equipaggi e/o altre attività alle big: come è successo a Air Berlin con Lufthansa Group e easyjet, che nel 2016 deteneva una quota di mercato del 2,8%, ad alcuni slot di atterraggio di Flybe con IAG, vettore regionale che dovrebbe essere rilevato da Virgin Atlantic, Stobart Group e Cyrus Capital e prendere il nome di Connect Airways (leggi qui). Scope parla anche del destino di Alitalia che, sembra, sempre di più ritornare in orbita Air France-KLM e Delta, insieme allo Stato italiano e alle FS.
L’impatto sui passeggeri dell’aumento dei costi, aumento del prezzo del cherosene, apprezzamento del dollaro, aumento del costo del lavoro, delle tasse aeroportuali e dei rimborsi ai passeggeri, è diverso a seconda dei vettori. Ciò che sta diventando una questione essenziale per alcune piccole compagnie aeree può essere solo un sacrificio temporaneo di redditività per i grandi operatori come Ryanair o easyJet, che possono facilmente permettersi di rinunciare a determinati punti percentuali di redditività non aumentando le tariffe aeree per i clienti, garantendo così un vantaggio competitivo e costringendo altre compagnie aeree a ritirarsi. “Crediamo che la problematica continuerà finché i tassi d’interesse rimarranno bassi e le compagnie aeree più grandi e solvibili potranno beneficiare di un migliore profilo di costo”, afferma il rapporto Scope.