L’intelligenza artificiale nel turismo spopola tra i manager e tra le imprese. Secondo la società di carte American Express, infatti, quasi il 70% delle aziende utilizza la AI tradizionale e altre “nuove tecnologie” per gestire alcuni aspetti dei viaggi d’affari.
I risultati, che fanno parte dell’ultimo rapporto Amex Trendex sui viaggi aziendali, si basano sulle risposte di 501 manager responsabili di prendere decisioni sui programmi di viaggi d’affari della loro azienda.
Secondo Amex, due quinti degli intervistati hanno affermato di utilizzare l’intelligenza artificiale per controllare che le spese dei dipendenti siano conformi alla politica aziendale.
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Circa due terzi degli intervistati hanno invece toccato il tema della sicurezza. E lo hanno fatto affermando che è una delle principali preoccupazioni quando si utilizzano soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per i viaggi d’affari. Questo valore è notevolmente superiore rispetto ad altri fattori. Questo vanno dalla funzionalità (56%), alla formazione (53%) e al costo stesso della soluzione AI (53%).
L’intelligenza artificiale nel turismo ha infinite applicazioni
«Prenotare un viaggio e gestire le spese può essere tempestivo e costoso per le aziende. La tecnologia le sta però aiutando a prendere decisioni rapide e più informate su ciò che conta di più: offrire un’esperienza di viaggio sicura, protetta e fluida». Così ha detto Aliya Bokhari, vicepresidente senior di American Express.
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L’intelligenza artificiale nel turismo ha “infinite” potenziali applicazioni per trasformare i viaggi d’affari. Negli Usa, lo specialista tecnologico di FCM, John Morhous, sostiene che sia necessario «stabilire una governance e una struttura» per il suo sviluppo.
«L’intelligenza artificiale ha il potere di migliorare l’intelligenza, la creatività e l’intuizione. Questo ci offre opportunità senza precedenti che si estendono a ogni punto di contatto».
Ma ha aggiunto che la governance e la struttura sono necessarie per consentire una «coesistenza responsabile che dia priorità al controllo umano, dove le persone continueranno a fornire valore che non può essere sostituito dal software ma, di fatto, ne è amplificato».