Se di viaggi aziendali su Israele si parla con tutte le tutele del caso, con i voli sospesi come scritto a parte, per chi deve lavorare in Israele oggi, è cambiato tutto.
In particolare le aziende italiane che hanno personale operativo nella zona ora nota per i drammi della guerra a Gaza.
A loro, International SOS, segnala come si è alzato il livello di allerta e consiglia direttamente la evacuazione di personale non essenziale
Ricordiamo che nel business travel, International SOS è nota: multinazionale leader nei servizi di sicurezza e impegnata sul campo nelle operazioni di salvataggio ed evacuazione-
Proprio gli specialisti, hanno quindi alzato il livello di allerta, consigliando ad aziende e organizzazioni l’evacuazione del personale non essenziale.
La logistica di chi lavora in Israele oggi, voli treni e strade
Stato dell’aeroporto e dei voli commerciali: sebbene l’aeroporto internazionale Ben Gurion (TLV) sia rimasto operativo, per gran parte dei primi momenti di guerra, le operazioni sono cessate nel tempo con i voli quasi tutti cancellati.
Al momento come scritto nel dettaglio di Missionline.it non esiste una indicazione certa dalle autorità per una sostanziale riapertura.
Venendo alle strade, le autorità israeliane hanno chiuso molte strade principali nel distretto meridionale. Queste includono la Route 4 dallo svincolo Zikim a Netiv Ha’asara; la Route 34 dallo svincolo Yad Mordechai a Nir Am; e la Route 232 da Mefalsim a Sa’ad e Nir Yitzhak a Kerem Shalom.
Anche molte piccole strade rurali nel distretto meridionale sono state chiuse dall’esercito.
Ultimo aspetto, nei trasporti di Israele in questo autunno 2023 di inasprimento della guerra, è la parte dei treni. Le ferrovie vedono i treni tra Ashkelon e Sderot cancellati.
Da segnalare, per chi lavora in Israele e con Israele oggi, che le comunicazioni e l’elettricità sono parzialmente minati. In ogni caso il segnale del telefono cellulare ed Internet sono ancora operativi, nelle aree colpite.
Lavorare in Israele e rientrare (voli charter)
La società SOS, che assiste diverse imprese italiane in Israele, in particolare nei settori utilities, infrastrutture e hi-tech, ha sul campo medici e specialisti security.
Tramite la propria attività di intelligence, è in grado di fornire informazioni in tempo reale alle aziende e organizzazioni clienti ed è Franco Fantozzi, Senior Security Advisor della società, che spiega i problemi. In particolare come rientrare o evacuare.
“Le operazioni di evacuazione possono avvenire via mare, dal porto di Haifa, via terra, tenendo conto che le autorità israeliane hanno chiuso molte strade principali nel distretto meridionale, e via cielo, in base all’operatività dell’aeroporto Ben Gurion. International SOS è in grado di organizzare voli charter in qualsiasi momento”.
Dal momento che non si può escludere un’escalation a livello regionale, la società consiglia anche alle organizzazioni operanti nei paesi limitrofi di rivedere i propri piani e procedure in modo da non farsi cogliere impreparati nel caso in cui la crisi dovesse allargarsi.