Lavorare all'estero

Lavorare all’estero, in crescita le richieste per espatriare

Uno studio Indeed mostra che in tutta Europa sono in aumento le persone disponibili a espatriare per iniziare un nuovo percorso professionale. Le mete più richieste? Lussemburgo e Svizzera

Un tempo lavorare all’estero era prerogativa di figure professionali di basso livello. Non solo, ma soprattutto. Oggi, invece, è una tendenza che si va sempre di più diffondendo in Europa e nel mondo.

Al punto che la forza lavoro proveniente oltreconfine gioca un ruolo chiave nell’economia di molti Paesi. La capacità di attrarre e trattenere lavoratori (e competenze) rappresenta una discriminante importante per la crescita e per l’innovazione.

Per questo motivo, negli ultimi anni è cresciuto l’interesse per posizioni in Europa, Italia inclusa. I paesi che più attraggono cervelli sono altri: Lussemburgo, Oman, Kuwait e Svizzera. Questi dominano la top 10 dei Paesi che attraggono le più alte percentuali di va a lavorare all’estero.

È quanto emerge da un nuovo studio di Indeed – portale numero uno al mondo per chi cerca e offre lavoro – che analizza le tendenze dell’immigrazione per motivi di lavoro. In Europa e nel mondo.

In aumento i click per lavorare all’estero

A luglio 2024, la quota di ricerche di lavoro da parte di candidati stranieri per posizioni basate in Unione Europea è raddoppiata rispetto al minimo registrato nell’aprile 2021.

I numeri? In poco più di 3 anni, il numero di ricerche effettute su Indee è passata dall’1,5% del totale al 3,1%. In ripresa anche l’interesse per l’Italia, anche se non si siano ancora raggiunti i livelli pre-covid.

Le ricerche di lavoro provenienti dall’estero sono passate dal 1,4% di novembre 2022 al 2,1% di luglio 2024, dato comunque inferiore al 2,5% registrato tra il 2017-2019.

Crescita significativa anche per il Regno Unito. In questo caso, la quota di ricerche da fuori confine è balzata dal 2,6% del punto più basso di aprile 2021 al 4,9%.

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Salari e settori: In Italia al primo posto la ristorazione

Tra i principali paesi europei, Francia e Paesi Bassi spiccano con oltre il 35% dei click provenienti dall’estero per posizioni con salario di fascia alta.

In Spagna, invece, più della metà dei click dall’estero si concentra sui lavori nella fascia salariale più bassa, mentre solo il 17% su posizioni afferenti alle fasce salariali più alte.

L’Italia si posiziona a metà strada visto che il 39% dei click da fuori confine riguarda posizioni afferenti alla fascia salariale più bassa mentre il 23% cerca posizioni per fasce più alte.

Uno spaccato che trova riscontro anche nei settori che stanno guadagnando popolarità. Per lavorare all’estero (e nella fattispecie in Italia) le posizioni nella ristorazione – in molti casi afferenti alle fasce salariali più basse – hanno catalizzato oltre il 14% dei click da oltre frontiera. Il tutto nel primo semestre del 2024.

Ciò rappresenta un aumento di oltre cinque punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2019. Il 17% di queste ricerche proviene dal Regno Unito, principale paese di origine anche per i click nelle altre categorie in crescita. Quali? Trasporto su strada, customer service, installazione e manutenzione, sicurezza e ordine pubblico.

Le mete più ambite per lavorare all’estero

Ma quali sono i Paesi più attraenti per chi cerca lavoro all’estero? Secondo i dati di Indeed, sono i piccoli stati caratterizzati da economie aperte e un alto tenore di vita. Sono soprattutto Lussemburgo, Oman, Kuwait e Svizzera ad attrarre una proporzione più significativa di lavoratori stranieri.

Il Lussemburgo spicca in modo particolare, con il 77% di ricerche di lavoro provenienti da fuori confine. Una situazione che si deve al multilinguismo, alle opportunità professionali nel settore finanziario e all’elevato numero di lavoratori frontalieri. Oltre che agli stipendi medi che sono sopra la media.

Anche la Svizzera è molto richiesta. In questo caso il 44% di ricerche di lavoro proviene dall’estero, posizionandosi nella top 10 mondiale.

Cosa attrae i talenti nel paese a pochi chilometri da Milano? Stabilità economica, stipendi elevati, opportunità in settori chiave come finanza, farmaceutica, digitale. Ma anche sistemi scolastici e sanitari efficienti e alta qualità della vita.

«Man mano che i confini diventano meno rilevanti per i lavoratori, le aziende e gli stati devono offrire non solo stipendi competitivi, ma anche condizioni di vita attraenti». Così ha commentato Alexandre Judes, economic research Emea di Indeed.

«Un ruolo importante lo giocano sistemi sanitari ed educativi efficienti e stabilità politica ed economica. Pertanto le politiche sull’immigrazione devono essere allineate a questi sforzi. Investendo in infrastrutture moderne e rafforzando i propri quadri legislativi per accogliere i lavoratori stranieri, l’Europa può non solo attrarre, ma anche trattenere le competenze necessarie per la sua crescita economica e l’innovazione».

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