personalizzazione del viaggio

La personalizzazione del viaggio nel nuovo white paper di Sabre

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La personalizzazione del viaggio. È questa, oggi, una delle principali tendenze nell’industria travel. I viaggiatori infatti sono sempre più informati, esigenti e abili nello sfruttare il web per ottenere tariffe e servizi vantaggiosi: basti pensare che negli Usa il 75% dei consumatori compie delle ricerche online prima di prenotare e che, in media, prima di comprare un biglietto aereo vengono visitati 3,6 siti web. In risposta, i fornitori offrono servizi e prodotti sempre più personalizzati, messi a punto catturando e memorizzando le preferenze degli utenti.
A rivelarlo è un nuovo white paper realizzato da Sabre, che focalizza l’attenzione anche sugli effetti che questa tendenza avrà sul mondo dei viaggi d’affari.

La personalizzazione del viaggio nel mondo del business travel

La personalizzazione del viaggio sta facendo il suo ingresso anche nel settore dei viaggi d’affari. Il white paper di Sabre, infatti, riporta i dati di una ricerca di BTN secondo cui per il 79% dei business traveller la caratteristica migliore di uno strumento di prenotazione è la sua capacità di conoscere il viaggiatore, la sua azienda, la sua fedeltà e le sue preferenze. Elevata, inoltre, è la richiesta di informazioni sul fornitore, sui programmi fedeltà, sui vantaggi e le tariffe disponibili. E non è tutto: il 67% dei corporate travel manager considera la personalizzazione un fattore prioritario.

Personalizzazione del viaggio e travel policy

Il white paper di Sabre riporta i dati di uno studio di Phocuswright secondo cui il 64% dei Millennials, seppure comprenda e accetti le policy di viaggio, a volte effettua prenotazioni che non le rispettano. Se i viaggiatori pensano di poter trovare un’offerta migliore o un’opzione alternativa che soddisfi le loro preferenze personali, potrebbero decidere di ignorare la travel policy al momento della prenotazione. Tuttavia la ricerca di un’occasione migliore, per sé o per l’azienda, potrebbe poi diventare motivo di delusione, visto che spesso un prezzo più basso comporta anche un servizio di valore inferiore. I viaggiatori d’affari che trovano offerte più economiche rispetto alle loro Tmc spesso non prendono in considerazione il valore aggiunto che queste offrono grazie al legame con i fornitori. Ad esempio, su Internet un viaggiatore potrebbe propendere per un biglietto aereo del costo di 110 dollari, dimenticandosi però che il biglietto di 130 dollari offerto dalla Tmc potrebbe includere imbarco prioritario, spazio extra per le gambe e, addirittura, delle tariffe negoziate più vantaggiose per l’agenzia o l’azienda. Se i viaggiatori d’affari decidono di non utilizzare il proprio strumento di prenotazione online o di ignorare le policy di viaggio, all’azienda e all’agenzia non sarà corrisposto alcun credito per la prenotazione, il che può compromettere i rapporti dell’agenzia e dell’azienda con i fornitori, portando ad un aumento delle tariffe. A tutto questo si aggiunge il fatto che le prenotazioni fuori policy possono comportare maggiori problemi in termini di sicurezza.

La personalizzazione del viaggio secondo le aziende e le Tmc

Le Tmc, che fino ad oggi si sono concentrate principalmente sul rispetto delle travel policy, riservando poca attenzione alle preferenze dei traveller, sono chiamate a cambiare prospettiva. In particolare, il loro obiettivo deve essere offrire loro le soluzioni più competitive, facendo collimare le preferenze personali e le politiche di viaggio aziendali.
Le aziende, d’altro canto, hanno il compito di raccogliere dati sui propri dipendenti, cercando di conoscerne preferenze ed esigenze. Queste informazioni saranno utili non soltanto per migliorare la soddisfazione dei collaboratori, ma anche per prendere decisioni strategiche e fare previsioni sui futuri comportamenti di viaggio.
Clicca qui per scaricare il white paper di Sabre.

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