Korean Air apre voli diretti tra Seul e Budapest. A partire dal 23 maggio, la compagnia aerea coreana collegherà le due città 3 volte alla settimana (martedì, giovedì e sabato) in circa 10 ore con un Airbus A330-200 da 218 passeggeri.
Questa operazione si aggiunge a quella cargo, partita il 21 febbraio scorso con cadenza bisettimanale con un Boeing 777F freighter. Questo per intercettare la crescente domanda di trasporto merci tra Corea del sud e Ungheria (e zone limitrofe). In questo caso, i voli sono stati fissati per il venerdì e la domenica, con tappa a Francoforte per il collegamento di ritorno tra Budapest e Seul.
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A far partire questi collegamenti, il boom delle richieste di importazioni di smartphone e iPad dalla Cina. Oltre che dal boom dell’e-commerce tra Corea del Sud ed Est Europa. Questo senza contare che diverse aziende del paese asiatico sono situate in Ungheria, grazie alla politica del governo in tema di investimenti nel settore dell’industria manifatturiera automotive.
Korean Air apre (o riapre) 32 rotte internazionali 
Questa rotta verso la capitale ungherese si aggiunge a quelle verso altre 114 città di 44 paesi. Naturalmente ci sono state delle sospensioni durante l’emergenza Covid. Korean Air apre però altre connessioni: a giugno, opererà 32 delle sue 110 rotte internazionali con una capacità complessiva del 20% rispetto a prima (vedere la tabella).
In questa strategia, la compagnia ha deciso di privilegiare la riapertura di direttrici che potessero garantire sia traffico passeggeri sia merci.
Fondata nel 1969, Korean Air trasporta ogni anno circa 26 milioni di passeggeri. Prima dell’emergenza Covid operava 460 servizi in 125 città di 44 Paesi. La flotta è composta da 166 aeromobili. E’ un membro fondatore di Skyteam, l’alleanza tra compagnie aeree che comprende anche Air France-Klm, Klm e Delta Air Lines.
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