Janaillac lascia. Dopo uno stillicidio di scioperi che continua tuttora e che ha messo in grave pericolo i conti di Air France (leggi qui), e a seguito di un referendum presso i lavoratori che ha sancito la spaccatura con l’azienda, visto che ha vinto il no alla consultazione per l’accordo salariale pluriennale avanzata dalla direzione il 16 aprile scorso (7% di aumento in quattro anni), con il 55,44% su 47.771 lavoratori, il Ceo del vettore francese Jean-Marc Janaillac lascia, annunciando le sue dimissioni: “Mi faccio carico delle conseguenze di questo voto e rassegnerò le mie dimissioni nei prossimi giorni al Consiglio di amministrazione di Air France e Air France-Klm. Al di là delle aspettative salariali, questo voto è il sintomo di un malessere. Tredici giorni di sciopero e oltre due mesi di conflitto hanno indebolito Air France, compromettendone prestazioni e futuro. E’ un gran pasticcio che può solo favorire i nostri concorrenti, indebolire le nostre alleanze e disorientare il nostro team. Sono consapevole che gli sforzi degli ultimi anni sono stati conseguiti grazie all’impegno di tutti i dipendenti. Alcune organizzazioni sindacali ritengono che questi sforzi dovrebbero essere ricompensati. E’ economicamente impossibile e sarebbe soprattutto un suicidio” ha sottolineato il numero uno del gruppo.
E’ caos in casa Air France, Janaillac lascia dopo il risultato del referendum consuntivo
Come successe alla sua alleata Alitalia proprio in questo periodo (leggi qui), lo scontro frontale con i lavoratori potrebbe costare caro al vettore transalpino visto che gli 11 giorni di sciopero, tra il 22 febbraio e il 24 aprile, gli sono costati oltre 300 milioni di euro, con la prima trimestrale chiusa in perdita di 270 milioni di euro. E nuovi scioperi si susseguono anche all’inizio di questo mese di maggio, a partire da oggi e domani. Soddisfatti i sindacati che considerano la loro posizione rafforzata dall’esito della consultazione che ha visto ben l’83% dei lavoratori con contratto francese andare a votare:”Siamo felici di avere la conferma che i sindacati rappresentano ancora i dipendenti”, ha dichiarato Philippe Evain, presidente di Snpl Air France, il primo sindacato dei piloti, commentando così le dimissioni di Jean-Marc Janaillac: “Non abbiamo mai chiesto le sue dimissioni, pensiamo che dovrebbe riconsiderare la questione, fare un gesto verso i dipendenti che probabilmente così torneranno tutti a lavorare”. Posizione condivisa anche da Christophe Campestre, portavoce di Spaf, il secondo sindacato dei piloti Air France. Un “appello al senso di responsabilità di ciascuno”,è arrivato dal ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, e dal ministro dei Trasporti, Elisabeth Borne. “Il governo prende atto del risultato della consultazione interna organizzata dalla direzione di Air France-Klm e elogia il coraggio di Jean-Marc Janaillac e il lavoro che ha svolto per due anni nel gruppo” si legge in una nota congiunta dei due ministri. Ma lo scontro continua e per i viaggiatori, soprattutto quelli d’affari, le insicurezze sui voli permangono (vedili qui).