Intervista a Brendan Walsh, Amex

Una ventata di ottimismo e di speranza per il futuro: ne sentivamo davvero il bisogno, alla luce degli avvenimenti che travagliano l’economia mondiale da diverso tempo. Ce la portano i vertici europei diAmerican Express Service Europe, la società del gruppo American Express specializzata nelle soluzioni di pagamento per il business travel (ma non solo). L’occasione per ribadire gli ottimi risultati conseguiti e le positive prospettive future è stata la presentazione in Italia dei risultati del quarto CFO Research Global Business and Spending Monitorannuale, che American Express ha concesso in esclusiva per l’Italia alla nostra casa editrice.
L’informazione principale contenuta nel rapporto, frutto dell’intervista a 665 chief financial officer di grandi aziende (tutte con fatturato superiore ai 500 milioni di dollari),  è l’aumento del livello di ottimismo. Infatti, il 75% dei responsabili finanziari interpellati ha dichiarato di essere più ottimista dello scorso anno sul futuro dell’economia. In particolare, ciò si è verificato nei “mercati emergenti” (come Argentina, Messico, India e il continente asiatico in generale), mentre nel Vecchio Continente prevale un atteggiamento più prudente, con la notevole eccezione della Germania «che grazie alla sua performance, determinata dalla forte crescita delle esportazioni proprio verso i Paesi emergenti, indica livelli di ottimismo simili a questi ultimi», sottolineaBrendan Walsh, senior vice president Commercial Card di American Express per l’Europa. Accompagnato dal responsabile per l’Italia della sua organizzazione, Piotr Pogorzelski, Walsh ci ha concesso un’intervista ricca di commenti sui risultati della survey.

Il ritorno del cash flow
Perché questo documento è significativo e, in particolare, perché American Express lo considera importante? «American Express è tra le imprese leader nella fornitura di soluzioni per la gestione delle spese a imprese di tutte le dimensioni, perciò è molto importante per noi conoscere le opinioni dei decisori-chiave delle aziende sul futuro dei loro affari e le loro previsioni. Anche perché l’uso delle nostre carte, che storicamente è rivolto alla gestione delle spese di travel, è stato esteso ad altre aree di spesa, che possono, quindi, beneficiare dello stesso servizio. Infatti, i nostri clienti ci hanno chiesto di occuparci anche di altri costi indiretti, come quelli della telefonia, o delle forniture per ufficio, e di gestirli per migliorarne la trasparenza ed il controllo».
L’ottimismo che emerge dalle risposte alla survey è di sicuro sorprendente e inatteso, e lo facciamo presente a Walsh, che commenta: «È chiaro che la visione di lungo termine ci proietta fuori dalla crisi, nonostante il livello di preoccupazione sia ancora alto». Gli fa eco Piotr Pogorzelski: «Con riferimento all’Italia, nonostante la situazione economica, le prospettive sono comunque ottimistiche. I responsabili finanziari e quelli degli acquisti sono focalizzati sia sul controllo dei costi diretti che di quelli indiretti, ma per gestire il loro cash flow si stanno rivolgendo a strumenti come quelli forniti da Amex».
Come considera American Express il mercato italiano rispetto al resto dell’Europa e quali sono le differenze rispetto agli altri Paesi? Ci risponde Pogorzelski «In verità l’Italia non è molto differente dagli altri Paesi. La consideriamo un mercato leader, uno di quelli che sono seguiti con interesse dal nostro top management. Lo testimoniano l’impegno e il coinvolgimento dei nostri vertici durante il recente lancio della carta Corporate Platinum. C’è un forte impegno per la crescita in Italia, soprattutto grazie alle possibilità aperte dal controllo di altre tipologie di costi indiretti, oltre che dalla crescita delle spese di T&E, legata alla prospettive testimoniate dal CFO survey report».

Un supporto ai travel buyer
Qual è il ruolo dell’analisi dei dati nel contesto del Bt? Quale aiuto i report di Amex possono dare ai travel manager e ai travel buyer, per esempio durante le negoziazioni? «Accedere alla liquidità è stato molto difficile durante la crisi: ora il cash flow è di nuovo disponibile – annuncia Walsh -, mentre solo lo scorso anno erano ancora tutti preoccupati per questo. I procurement manager hanno fatto un ottimo lavoro nell’ottenere liquidità, ora guardano al controllo dei costi e ai termini di pagamento. La nostra value proposition per il procurement è basata sulla trasparenza dei costi e dei risparmi e sulla visibilità dei termini di pagamento». «Lo stesso approccio che abbiamo in Italia» aggiunge Pogorzelski, «dove c’è una situazione particolare con le piccole e medie imprese, e dove le aziende stanno investendo nei sistemi di acquisto e di pagamento».
Più in generale, qual è il valore competitivo delle soluzioni di pagamento di American Express e qual è la strategia della società per aiutare il bt a creare valore per i suoi clienti?
«In primo luogo, siamo nel business delle carte commerciali da 67 anni – precisa Walsh – e siamo leader con 650 persone in Europa dedicate al nostro business e migliaia nel resto del mondo, capaci di seguire i diversi Paesi anche nella loro lingua. Dunque abbiamo le persone, le risorse e il network che occorrono. In secondo luogo, siamo impegnati a innovare costantemente i nostri prodotti. In Europa stiamo lanciando la carta V-Payment, studiata per i pagamenti occasionali e di piccolo importo, le cosiddette “one time transaction”: è una carta virtuale, “senza plastica”, che permette di programmare i pagamenti senza alcun rischio di frodi. In questo modo diminuiscono il numero di fornitori e di fatture da gestire. In Italia prevediamo di lanciarla il prossimo anno».

Una riflessione sul settore
Per concludere, una riflessione sul mondo del business travel, a breve e lungo termine.  «Come accennavo prima, anche in Europa le aziende stanno manifestando una forte motivazione alla crescita che porterà inevitabilmente anche un aumento del bt – dichiara Walsh -. Nonostante la tecnologia che rende possibile i meeting virtuali sia destinata a rivestire un ruolo sempre crescente, non c’è nulla di più efficace degli incontri face to face, che restano comunque insostituibili».
Insomma, il top manager europeo di Amex ritiene che nella “torta” delle soluzioni per comunicare, la fetta destinata al Bt non sia destinata a restringersi. Ce lo conferma anche il responsabile per l’Italia, che sottolinea l’impegno di Amex nel guidare la crescita del bt, che nel nostro Paese vede un ruolo sempre maggiore del treno veloce, grazie a due protagonisti come Trenitalia e NTV. Con uno spazio importante nei confronti delle Pmi e di tutte quelle realtà, in Italia ancora molte, che gestiscono le loro spese con processi non elettronici. A questo proposito, entrambi i rappresentanti della multinazionale concordano nel ritenere i risultati della survey presentata molto importanti anche per le Pmi, che in Italia sono ancora in fase iniziale nella sfida di migliorare la visibilità e la trasparenza dei propri costi.

Numeri e risultati della survey
·         665 responsabili finanziari intervistati, di cui 159 europei, in rappresentanza di aziende con fatturato superiore a 500 milioni di dollari.
·         Il 75% degli intervistati prevedono nei prossimi 12 mesi una crescita dell’economia del Paese nel quale operano. In Europa la percentuale degli ottimisti è pari al 61%.
·         Il 72% si aspetta una crescita della propria azienda.
·         La maggioranza degli intervistati si attende un’accelerazione della crescita nel terzo quadrimestre del 2011.
·         Circa la metà degli interpellati è convinta che una policy più rigida sul fronte dei costi indiretti possa rappresentare una minaccia per la crescita (mentre l’altra metà pensa il contrario).
·         La competizione dei mercati emergenti e le difficoltà nell’assunzione di personale qualificato sono indicate, in Europa, come le minacce maggiori in un quadro futuro di crescita, con un occhio di riguardo anche nei confronti di possibili nuove leggi policy più stringenti.
·         Ben l’80% dei responsabili finanziari europei dichiara che esistono spazi di miglioramento della produttività nelle proprie aziende.
·         Ben l’84% dichiara di avere liquidità disponibile, dato che due terzi afferma di aver messo in atto politiche di protezione del cash flow.
·         Queste disponibilità verranno utilizzate per effettuare acquisizioni, aumentare gli investimenti in conto capitale, sostenere i costi operativi e nuove assunzioni di personale. In Europa c’è la volontà di ridurre il debito.
·         Si prevede una leggera crescita nei volumi di spesa per i viaggi d’affari, soprattutto allo scopo di incontrare clienti o potenziali clienti internazionali.

(Nota: L’indagine è stata condotta congiuntamente da American Express e Cfo Research Services nello scorso mese di marzo)

La carta virtuale
È una nuova funzionalità prevista per un prodotto già esistente, la Corporate Card SOF(Signature on File), una carta centralizzata non intestata ad una persona fisica, che permette di fatturare e pagare centralmente le spese non di biglietteria aerea, come hotel, noleggio auto ebiglietti ferroviari. Si tratta di una carta virtuale  no plastic (non esiste fisicamente). Gli estratti conto sono comunque inviati a livello individuale, sia in forma cartacea che online.
Testo di Mauro Serena, Mission n. 5, settembre 2011

  Condividi:

Lascia un commento

*