In Italia sono in aumento gli hotel appartenenti a catene alberghiere. Secondo lo studio Hotel Chains in Italy 2016 effettuato da Horwarth HTL, con la collaborazione di Associazione Italiana Confindustria Alberghi e RES – STR Global e TrustYou™, il numero di camere appartenenti a catene dal 2003 a oggi è più che raddoppiato, passando dal 6 al 14% del totale dell’offerta.
Questa indagine rivela le modifiche e le evoluzioni avvenute in Italia nel settore dell’ospitalità, come si sono sviluppate gli alberghi di catena, come si muove il mercato in termini di domanda e offerta e quali investimenti attirino maggiormente le aziende straniere.
Il dato qui sopra, che indica una penetrazione inferiore a quella media europea, è previsto in ulteriore aumento (di un punto percentuale) nel giro del biennio 2017-2018, fino ad arrivare a circa 150mila camere contro le 148mila odierne. Resteranno notevolmente inferiore alla media continentale anche le dimensioni medie delle strutture di catena, che in Italia è di 33 camere contro le 109 a livello europeo.
Lo studio si è basato su una costante e approfondita attività di ricerca che ha interessato tutti i brand alberghieri con almeno 5 unità in portafoglio. Anche se in aumento, gli hotel appartenenti a gruppi, in Italia restano ancora numericamente una esigua minoranza rispetto ai principali paesi europei, dove delle 33mila strutture registrate (siamo terzi per numero di unità, dopo Regno Unito e Germania) solo l’1,4% di esse fa parte di una catena contro il 40% del Regno Unito, il 28% della Spagna, il 23% della Francia e l’11% della Germania.
Nel panorama nazionale si assiste a una tendenza di riqualifica degli hotel, verso in riposizionamento in fascia superiore rispetto al passato. Ne deriva che sono in aumento le unità classificate come 4 o 5 stelle, che sono le più appetibili da parte degli investitori esteri mentre sono in forte calo quelle a 1 o a 2 stelle, diminuite del 32,6% dal 2004 a oggi.
“La crescita della presenza delle catene è una delle prove del processo di rigenerazione del sistema alberghiero italiano” ha detto Giorgio Ribaudo, project manager di Horwath HTL. “Non è un fattore a cui guardiamo come positivo per sé ed in quanto tale, ma può portare beneficio ad alcune destinazioni e in specifici segmenti di offerta, soprattutto quando non dà luogo a nuove camere nel sistema, ma al rinnovamento e al riposizionamento di quanto esiste già. L’aumento della componente estera nella domanda alberghiera è sintomo e causa allo stesso tempo di una maggiore attenzione delle catene internazionali verso l’Italia”.