Le parti interessate chiudono il discorso con un “no comment”, ma da fonti interne è sempre più vicino l’accordo che porterebbe il gruppo Ferragamo a sbarcare a Milano con un residence 5 stelle, rilevando con un affitto almeno trentennale il Seminario arcivescovile di corso Venezia, uno storico palazzo nel cuore del quadrilatero della moda lasciato per troppi anni in stato di abbandono, rendendo l’area inagibile sin dal 2002.
Forse proprio per questo avrebbe fatto desistere Rocco Forte, il re degli alberghi di lusso di origini italiane che proprio su Milano sta cercando da tempo una location d’eccezione adatta per aprire uno dei suoi iconici alberghi, “archiviato il seminario arcivescovile continuiamo la ricerca di uno spazio adatto per il nostro primo hotel in città. Puntiamo su un luogo storico, in bella posizione, che sia possibile riorganizzare con una certa convenienza economica…” fa sapere al Corriere, sottolineando il costo forse eccessivo dell’operazione. Appoggiato anche da Cassa depositi e prestiti (Fondo strategico) che , a Roma, ha messo a segno un’operazione simile accordandosi con i cinesi di Rosewood per un hotel di lusso nell’ex Poligrafico dello Stato a Piazza Verdi.
Ma Ferragamo, dopo i Lungarno hotel a Firenze, dove conta ben sei strutture (Portrait Firenze, Hotel Lungarno, Continentale, Gallery hotel Art, Lungarno apartments, Villa Le Rose, a Roma, con il Portrait Roma, e il resort toscano baia Scarlino, dove è ormeggiata anche una barca per crociere, lo Swan, e la gestione da parte di Salvatore della tenuta Il Borro, un Relais & Châteaux a Valdarno superiore, vuole cimentarsi anche nella capitale della moda italiana, ovvero Milano, con un luogo pieno di fascino. Basta dire che l’entrata barocca risalente al ‘600 dell’architetto Francesco Richini schiude a un parco con alberi secolari prima di arrivare a un edifico storico, dai grandi spazi. Un palazzo del patrimonio della chiesa che, come tanti altri, può impreziosire il mondo dell’accomodation italiano. Una voce della moda che crede nel turismo. E che magari non si sbilancia molto. Come invece fa qualcun’altro del suo stesso mondo, che tanto lontano non sta dal Seminario arcivescovile, che sbandiera progetti e investimenti per il turismo e poi chiude qul, poco, che è riuscito a lanciare. Chi ha orecchie per intendere…